L’immagine diventata virale di Putin in versione clown gay non deve essere pubblicata e non deve più circolare in Russia: le autorità russe a fine marzo hanno ufficialmente messo al bando il disegno che mostra il presidente russo truccato come un pagliaccio in segno di protesta contro l’omofobia.
La rielaborazione grafica, diventato virale durante le manifestazioni del 2013, entra nella lista di oltre 4.000 immagini che è vietato diffondere in Russia.
La decisione è arrivata dopo una sentenza della corte russa della città di Tver, dove a maggio l’oppositore A.V.Tsvetkov è finito sotto processo per aver pubblicato la vignetta sul social network Vkontakte. L’account di Tsvetskov è stato chiuso.
Va ricordato che nel 2013 il Cremlino ha emanato una legge sulla «propaganda gay» impendendo la diffusione di materiali e informazioni sui diritti LGBT bollati come estremisti. Nonostante ciò, una serie di fotomontaggi e di meme che ritraggono il presidente russo in versione gay sono stati diffusi in rete.
Nel frattempo il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, è intervenuto per la prima volta sulla storia pubblicata nel fine settimana dalla Novaya Gazeta, secondo cui in Cecenia «un centinaio di sospetti omosessuali sono stati arrestati dagli agenti della sicurezza, in un blitz nel corso del quale sono morte tre persone». «Non sono un grande esperto in materia di orientamento sessuale non tradizionale e non posso rispondere alla domanda in modo competente», ha poi aggiunto il portavoce di Putin, parlando con la stampa.
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