Legittimata dall’inasprimento delle leggi contro la “propaganda gay”, la persecuzione della comunità LGBTQIA+ assume in Russia connotati sempre più inquietanti. Se l’insegnante di Primorski, accusato a dicembre di “promuovere il movimento sociale estremista LGBTQIA+” perché vestito da Biancaneve a una recita scolastica ha scampato conseguenze legali, a qualcun altro non è andata così bene.
Giovedì, un uomo è stato condannato a pagare una multa di 1.000 rubli per aver diffuso online una foto di una bandiera arcobaleno, violando così la legge che proibisce di “esporre i simboli” di organizzazioni estremiste, come riportato dal tribunale di Volgograd, nella Russia meridionale. L’uomo, identificato come Artyom P., ha confessato e si è scusato, dicendo di aver agito “per stupidità”.
Lunedì, una donna è stata arrestata per cinque giorni a Nizhny Novgorod, a est di Mosca, per aver indossato degli orecchini a forma di rana con l’arcobaleno: si tratta della prima pena detentiva applicata in casi di questo tipo. Secondo le ricostruzioni, la donna sarebbe stata avvicinata da un uomo in un bar, che le avrebbe chiesto di togliersi gli orecchini, registrando nel contempo la scena per poi pubblicare il video online.
Un altro processo è in corso a Saratov, nel sud-ovest della Russia, dove un fotografo è accusato di aver postato su Instagram delle foto di bandiere arcobaleno, secondo il giornale indipendente russo Mediazona.
Il Cremlino ha proibito qualsiasi atto di “promozione del movimento sociale estremista LGBTQIA+” a novembre, e una legge approvata a luglio impedisce oggi alle persone transgender e gender non conforming di cambiare legalmente o medicalmente il proprio genere. Inoltre, da più di dieci anni è in vigore una legge che vieta la propaganda di relazioni sessuali “non tradizionali”, la cosiddetta legge contro la propaganda gay.
Il canale Telegram Ostorozhno Novosti ha riferito diversi raid a una decina di club e spazi LGBQIA+ a partire dal giorno successivo all’approvazione dell’ultima legge anti-gay. Diversi clienti dei vari club sarebbero stati fermati e fotografati con i loro passaporti, per poi essere schedati.
Un altro canale Telegram, Sota, ha comunicato che recentemente sono stati perquisiti altri tre club nella capitale russa. Sui social media sono apparse delle immagini e un video che mostrerebbero un furgone della polizia e degli agenti davanti a uno dei club.
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