Appariva come assolutamente scontato, ma ora è diventato ufficiale. Vladimir Putin ha annunciato che si ricandiderà alle elezioni che si terranno il 17 marzo 2024. Ad annunciarlo lo stesso presidente, nel corso di una cerimonia che si è tenuta al Cremlino. 71 anni, Putin è di fatto da 25 anni leader incontrastato di Russia, Zar del nuovo millennio. Primo ministro dal 1999 al 2000 e dal 2008 al 2012, è stato poi presidente della Russia dal 2000 al 2008 e dal 2012 ad oggi. Ora punta ad un quinto mandato, fino al 2030. Nel 2018 vinse le elezioni con il 76,69% dei voti, marchiate ancora una volta dai brogli. Dovesse vincere le imminenti elezioni, Putin arriverebbe a sfondare i 30 anni di potere assoluto.
Nell’attesa, e nel pieno di un’invasione dell’Ucraina che prosegue da oltre due anni, continua la guerra alla comunità LGBTQIA+. Dopo aver dichiarato estremista il movimento LGBT, con arresti nei bar e club LGBT di Mosca, continuano infatti ad allargarsi le maglie della censura nei confronti di film, serie, mostre e qualsiasi altro prodotto di intrattenimento che a detta del governo russo strizzi l’occhio alla comunità LGBTQIA+.
Uno dei più grandi servizi di streaming russi ha vietato ai minori di 18 anni i Mini Pony, ai sensi dell’ormai celebre legge contro la propaganda LGBTQIA+. La serie animata My Little Pony: L’Amicizia è Magica è passata ad una classificazione anagrafica 18+ sul database di Kinopoisk, che appartiene al motore di ricerca Yandex. Sebbene il motivo specifico alla base di simile incredibile decisione non sia stato reso noto, si ipotizza che potrebbe essere attribuito ad uno dei personaggi dello show, Rainbow Dash, che ha una coda e una criniera color arcobaleno.
Il mese scorso la Corte Suprema russa ha dichiarato illegale l’attivismo LGBTQ+ nel contesto di una continua repressione nei confronti della comunità queer. È stato quindi definito “estremista” il “movimento pubblico internazionale LGBT”, senza neanche definire cosa effettivamente significhi questo termine. Secondo i legali dell’organizzazione per i diritti umani Department One, l’attivismo LGBTQ+ sarà ufficialmente vietato in Russia a partire dal 10 gennaio 2024. Questo vuol dire che qualunque cittadino russo che si identifichi come LGBTQ+ sarà in pericolo di reclusione, se ritenuto facente parte del “movimento”. La repressione della Russia sui diritti LGBTQ+ continua senza sosta da due decenni, con il presidente Vladimir Putin che ha introdotto una lunga serie di leggi omobitransfobiche. 10 anni fa l’approvazione della legge contro la “propaganda gay” a protezione dei minori, lo scorso anno ufficialmente ampliata a tutta la popolazione. Nel corso degli anni Putin ha anche dichiarato illegale il matrimonio egualitario e vietato l’assistenza sanitaria per l’affermazione di genere delle persone trans.
Dopo 25 anni di terrore, il suo regno molto probabilmente proseguirà. Almeno fino al 2030.
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