A due mesi dalla condanna per diffamazione nei confronti del Circolo di cultura omosessuale Mario Mieli, un’altra tegola si è abbattuta su Silvana De Mari.
“Il movimento lgbt vuole annientare la libertà di opinione e sta diffondendo sempre di più la pedofilia“, scrisse nel 2017. Cinque anni dopo la corte d’appello ha confermato la condanna di primo grado a 1500 euro di multa per la scrittrice e autrice di libri fantasy, da sempre orgogliosamente omotransfobica. Il Coordinamento Torino Pride e Rete Lenford si erano costituiti parte civile, rappresentati dagli avvocati Niccolò Ferraris, Gabriele Filippo e Michele Poté.
“È stato confermato il fatto che fossimo dalla parte del giusto quando abbiamo deciso di fare questo esposto. Siamo contenti e sabato pomeriggio sarà più bello festeggiare il Pride“, ha commentato Alessandro Battaglia del Coordinamento Torino Pride, che questo sabato pomeriggio tornerà su strada, in presenza. A processo De Mari aveva ribadito le sue affermazioni, senza fare un passo indietro, come riportato da LaRepubblica, perché a suo dire “il movimento lgbt è un movimento politico e una persona ha l’assoluto diritto di attaccarlo“.
La scrittrice, un anno fa sospesa dall’Ordine dei Medici di Torino perché non vaccinata, ha annunciato ricorso in Cassazione. Nella giornata di ieri i Sentinelli sono stati ammessi come parte civile nel processo per omofobia contro Fabio Tuiach.
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