Silvana De Mari, penna tristemente nota alla comunità LGBT per le denunce ricevute, le condanne inflitte ai suoi danni e i suoi continui attacchi che incredibilmente trovano spazio persino in edicola grazie a La Verità, è riuscita nell’impresa di sporcare la Giornata della Memoria con una diretta social a dir poco vergognosa.
Ricordiamo le vittime della Shoah, quelle che nessuno sta ricordando. Ci sono due categorie, tra le vittime della Shoah, che sono molto più numerose per esempio di altre categorie che sono rappresentate in maniera francamente infinitesimale, come le persone a comportamento omoerotico che sono state vittime drammaticamente del comunismo ma non del nazismo. Che anzi aveva grosse linee da questo punto di vista.
L’Omocausto, secondo Silvana De Mari, non è quindi mai esistito. Le circa 50.000 persone omosessuali uccise nei campi di concentramento, solo e soltanto perché omosessuali, sarebbero finzione.
Migliaia di gay vennero sottoposti alla sterilizzazione forzata in seguito a sentenze pronunciate dai tribunali nazisti. Tra il 1933 e il 1945 in Germania vennero arrestati circa 100.000 uomini omosessuali, 50.000 dei quali ufficialmente condannati. I medici nazisti utilizzarono spesso i gay in esperimenti “scientifici” atti a scoprire il “gene dell’omosessualità”, in modo da poter guarire i futuri bimbi ariani omosessuali. Il primo movimento omosessuale tedesco, checché ne dica la signora De Mari, venne eliminato proprio con l’avvento al potere del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori guidato da Adolf Hitler. Questo perché l’ideologia nazista reputava l’omosessualità incompatibile con i propri ideali. Il fatto che alcuni nazisti, vedi Ernst Röhm, fossero omosessuali, non significa certamente che il nazismo non abbia perseguitato gay e lesbiche. Dire altro significa essere semplicemente negazionisti. Indecenti e vergognosi negazionisti.
maledetta bastarda
E’ una persona con grossi problemi personali che scarica sugli omosessuali.
Ma questa sedicente dottoressa proctologa ha mai sentito parlare della ” notte dei grandi coltelli”? Anche se non ha mai aperto un libro di storia , avrà visto il film di Visconti !