Salve,sono andato a donare il sangue e il dottore mi ha detto che è escluso dalla donazione chi ha rapporti omosessuali; io, pur di donarlo, ho mentito, dicendo di non aver mai avuto rapporti omosessuali.
Mi sono sentito un po’ in colpa anche se non avrei dovuto, dato che la cosa è stata un po’ discriminante per gli omosessuali. E’ giusta o ingiusta l’affermazione del medico? Ha ragione o no?
Grazie Rosario
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Caro Rosario,
Per prima cosa ti faccio i miei complimenti per la decisione di donare il sangue che è sempre un gesto di grande generosità e solidarietà per gli altri che hanno bisogno di trasfusioni. Il medico che ti ha detto che gli omosessuali non possono donare sangue ha sbagliato sia dal punto di vista scientifico che da quello legale.
Il divieto era stato introdotto nel 1991 dall’allora Ministro De Lorenzo sulla base di considerazioni ideologiche piuttosto che scientifiche. Si pensava infatti che essere omosessuali comportasse automaticamente un maggior rischio di malattie infettive (AIDS, epatiti, ecc) mentre è ovvio che il rischio dipende da quello che uno fa e non da quello che uno è. Per questo si è smesso di parlare di “categorie a rischio” e si è cominciato a parlare di ” comportamenti a rischio”.
Il divieto di donare venne poi abolito dal Ministro Veronesi (nel 2001) e persino il successivo Ministro Storace (quello che alla domanda «dica qualcosa di destra» rispose «ah frocio !»…) ha pubblicamente deplorato che si continuasse a vietare la donazione ed in occasione di un rifiuto da parte del Policlinico di Milano aprì una inchiesta (della quale non si è mai saputa la conclusione…) perché ipotizzava che nel rifiuto potessero esserci risvolti penali per il medico.
Nonostante tutto questo capita ancora, come è successo a te, che ci siano questi atteggiamenti discriminatori ed anti scientifici. Proprio pochi mesi fa l’Arci Gay ha scritto una lettera all’attuale Ministro della Salute Livia Turco per ottenere che nel Decreto che deve in concreto applicare l’attuale Legge che regolamenta la donazione di sangue (Legge n. 219 del 2005) sia ribadito il concetto che l’omosessualità di per sé non può essere motivo di rifiuto alla donazione.
Sembra una cosa tanto semplice da capire: se uno ha avuto un comportamento rischioso viene escluso dalla donazione altrimenti no, cosa ci importa se i rischi li ha corsi perché omosessuale o perché eterosessuale? È ovvio che chi ha corso dei rischi (gay o non gay) e volesse conoscere il suo stato di salute farebbe bene a recarsi presso un Reparto di Malattie Infettive o anche in qualsiasi posto dove possa fare degli esami del sangue piuttosto che recarsi a donare il sangue.
Ciao !
dott. Francesco Allegrini
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di Francesco Allegrini
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