Uno dei più famosi siti pornografici al mondo, ****hub, ha pubblicato in occasione dell’International Women’s Month un’accurata statistica, redatta con la collaborazione del sito Bustle, riguardo alle preferenze nel porno delle donne del pianeta.
Analisi piuttosto inusuale, visto che l’argomento è un tabù: il network rivela che nel 2015 più del 24% dei viewers sul sito erano donne. Già nel 2014 e nel 2015 era stata compiuta questa ricerca, con risultati tuttavia piuttosto omogenei: al primo posto campeggiava già allora la categoria “lesbian” nella maggior parte dei paesi.
A livello generale: possiamo notare che il porno lesbo è il più cliccato in quasi tutta l’America, l’Europa e l’Australia, mentre in Russia e Ucraina e domina la categoria “anal” (incredibile ma vero). Le donne kazake invece preferiscono il “big dick”, mentre in Africa prevale il genere “ebony” e nella maggior parte dell’Asia “hentai” e “teen”. Nulla di nuovo.
La situazione europea è piuttosto chiara, ad eccezione di Germania e Turchia che prediligono il “teen”. Si dimostra quindi alto per le donne (la ricerca è anonima, quindi non sappiamo che orientamento sessuale abbiano) l’interesse per il rapporto con lo stesso sesso.
Interessanti invece i dati sulle “relative categories”, cioè sulla keyword più cercata in uno stato rispetto ad altri. In Italia emerge che il genere “mature” interessa moltissimo il pubblico femminile, mentre in Messico c’è una singolare predilezione per l’hentai e in Inghilterra per il bondage. Che dire delle donne australiane? Preferiscono gli asiatici, mentre le svedesi i rapporti old/young.
Un altro dato è quello sul tempo che le donne delle varie zone del mondo dedicano al porno: al primo posto le Filippine con ben 14 minuti e 20, all’ultimo le donne ucraine, che sbrigano la faccenda in meno della metà del tempo, solo 6 minuti e 45. Il tempo medio è di circa 10 minuti e le italiane sono leggermente sotto questo valore: al 19esimo posto, con 8 minuti e 54.
È interessante notare come l’accesso al porno e al tempo dedicatogli non sia legato allo sviluppo del welfare della nazione: infatti, in paesi dove le donne avrebbero accesso più facilmente al lavoro rispetto ad altri e quindi sarebbero più impegnate, il tempo passato di fronte a video hot è maggiore. È il caso di Stati Uniti e Inghilterra ad esempio.
Per altri interessanti dati sull’utilizzo di ****hub, visitate il sito dedicato.
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