I consumatori, gay o etero, potranno associare finalmente un nome, quello di Guido, al cognome del celebre brand italiano di pasta. La ribalta delle cronache se l’è guadagnata con le dichiarazioni sulla famiglia di tipo tradizionale , unico modello di riferimento per i suoi spot, per stessa ammissione dell’imprenditore. Le pubblicità di coppie che si mettono a tavola per mangiare un piatto di pasta appena scolato, e quelle con le famiglie numerose – rigorosamente eterosessuali – che pranzano in un mulino isolato col sorriso stmapato in faccia sono valse all’azienda addirittura il Premio Conchiglia del Moige, un riconoscimento al “valore educativo della comunicazione per la promozione di modelli sociali ed emotivi positivi”.
Peccato che neanche lo stesso Guido sia riuscito a costruire quel modello promosso per anni. Come quasi tutti i ferventi sostenitori di un unico modello di famiglia, quello rigorosamente eterosessuale, con una coppia monogama, figli (tanti), nonno e nonna al seguito, anche il signor Barilla di famiglie ne ha almeno due: quella avuta dalla prima moglie, Federica Marchini, sorella del candidato Sindaco di Roma Alfio, con la quale ha avuto due figli, e quella costruita insieme a Nicoletta Marassi, seconda moglie, con la quale ha avuto altri tre figli. Insomma, Guido Barilla avrebbe bisogno di almeno due mulini per mettere insieme tutti i membri della sua famiglia.
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