Fin dall’inizio del corteo, gli organizzatori hanno distribuito foglietti adesivi bianchi con le ‘X’ rosse perché, come era stato annunciato, tutti si sono imbavagliati una volta che il corteo è giunto in piazza Duomo. E così, una manifestazione che fino a quel momento era stata colorata e chiassosa, festosa e divertita è divantata improvvisamente, silezioso. Migliaia di persone, dietro lo striscione che recitava "Ma non togliamo il disturbo" hanno animato le vie del capoluogo lombardo, in contemporanea al Pride di Roma e in preparazione all’appuntamento nazionale del 28 giugno prossimo a Bologna.
In polemica con il Vaticano e con le geararchie politiche, giunti nella piazza più famosa di Milano, i manifestanti si sono ‘chiusi la bocca’ con le grosse ‘X’ rosse. "E’ la nostra protesta – ha spiegato il presidente di Arcigay Aurelio Mancuso – per ribellarci contro chi vorrebbe ridurci al silenzio, contro la volontà della politica e delle gerarchie cattoliche di farci stare zitti". La sosta davanti al Duomo è durata una ventina di minuti dopo i quali tutti si sono tolti i bavagli e hanno ripreso la marcia festosa. E se l’obiettivo era colpire l’attenzione di chi assisteva dai bordi della piazza, i commenti dei passanti dimostrano che è stato raggiunto. "Ma cos’è? Un funerale?" hanno commentato alcuni passanti stupiti da una folla tanto grande, quando silenziosa.
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