BOLOGNA – Quelle di Sandra e Mara sono due storie “Trans-ordinarie” che meritano di essere conosciute. Sarà possibile capire meglio queste realtà martedì 13 giugno in una serata speciale che si terrà nel capoluogo dell’Emilia Romagna.
Il mondo delle persone trans è molto più ampio e complesso di quanto appaia dalle cronache dei giornali e dal sentire comune della “pubblica opinione”. Si possono percorrere strade e progetti di vita diversi da quelli che tradizionalmente vengono proposti e spesso imposti, come unica forma di riconoscimento pubblico, alle persone trans. Con queste due testimonianze si è voluto raccontare che ciò è possibile. Con il lavoro, una rete significativa di affetti e l’aiuto solidale di una associazione unica come il M.I.T. (Movimento Identità Transessuale) è possibile costruirsi un progetto di vita ricco, dignitoso e autonomo. Non che manchino i problemi, le fatiche e le contraddizioni, del resto chi non le ha affrontate nella sua vita, ma se la volontà e la rete sono forti si possono superare e crescere. Centrale comunque rimane il lavoro, senza questa opportunità di reddito, di inserimento, valorizzazione e anche relazione, tutto diventa più difficile e alla fine lo sconforto sarebbe la conclusione più scontata. Nel caso di Sandra e Mara siamo di fronte a due persone che hanno, seppur dopo una certa fatica, un lavoro stabile. Non è il caso delle migliaia di ragazzi e ragazze che vivono una precarietà lavorativa ormai strutturale né tanto meno della maggioranza delle persone trans che, in un mercato del lavoro così fragile, spesso non hanno nemmeno l’opportunità di un lavoro precario a tempo determinato. In questo caso è doppio il compito che spetta alle organizzazioni sindacali, dare una prospettiva di stabilità a chi da tempo vive la precarietà e mettere in campo azioni di sostegno specifiche per chi vive una condizione di particolare svantaggio. Sia nella tutela che nella ricerca del lavoro. Qualcosa in questi anni è stata fatta come con i progetti Europei e gli sportelli “nuovi diritti” presso le sedi sindacali, ma tutto ciò non basta, bisogna aggredire gli stereotipi, le discriminazioni e in questi campi è determinante la cultura e la comunicazione. Ecco il perché di questa manifestazione; momento di incontro, di cultura, di riflessione, ma anche di festa per il percorso fatto in questi anni e di stimolo per la nostra iniziativa futura su questi temi.
Alle ore 20 al Cinema Lumière, in via Azzogardino 65, sala 2, presentazione e proiezione del documentario “Nel lavoro di Sandra”. Saranno presenti il regista Giangiacomo De Stefano, la protagonista Sandra Monducci, le rappresentanti del M.I.T. Marcella Di Folco e Porpora Marcasciano e il sindacalista della C.G.I.L. dell’Emilia Romagna Fausto Viviani. Alle ore 21,10 saluto di Milli Virgilio del Comune di Bologna, Sergio Palmieri del Quartiere Porto Bologna, Mauro Alboresi della C.G.I.L. Bologna e Alberta Basaglia del Comune di Venezia. Segue alle ore 22.00 la presentazione e proiezione del documentario “Chiamami Mara”. Intervengono il regista Bruno Bigoni, le protagoniste Mara Siclari e Silvia Marocchino, la sindacalista della C.G.I.L. Venezia Elena Petrosino e partecipa la parlamentare Vladimir Luxuria. L’iniziativa è promossa da: C.G.I.L. Emilia-Romagna, Veneto, Bologna, Venezia; M.I.T. Movimento Identità Transessuale con la collaborazione di Comune di Bologna Assessorato politiche delle differenze, Comune di Venezia Assessorato culture delle Differenze Osservatorio GLBT, Centro “ La Palazzina”, Radio Città del Capo e Radio Base e Cineteca di Bologna.
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A Bologna, due storie Trans-ordinarie
Due storie di transgender tra lavoro, affetti e solidarietà. Martedì 13 giugno a Bologna una serata speciale per saperne di più e capire, tutti, meglio.
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