In attesa che entri in vigore il divieto di prostituzione in strada o in luoghi pubblici previsto dal decreto Carfagna, molti sindaci stanno emanando ordinanze che anticipano il provvedimento della ministra. A Roma, ad esempio, Gianni Alemanno ha disposto multe per i clienti delle prostitute e per le "lavoranti" che operano per strada con vestiti troppo succinti tali da distrarre gli automobilisti.
Il malumore, però, si fa sentire di più non fra i cittadini o fra le prostitute, ma soprattutto fra chi le sanzioni le deve applicare, ovvero le forze dell’ordine. Nessuno, infatti, ha stabilito i criteri che rendono una minigonna troppo corta o un pantalone troppo attillato il che rende il provvedimento del primo cittadino, di fatto, inapplicabile.
Eppure oggi c’è stata la prima multa. A un cliente, però. Si tratta di un meccanico di 23 anni che sorpreso per la sanzione ha affermato: «È proibito? Ma è una trasgressione innocua, non lo voterò più.» Chi si ferma a contrattare rischia 200 euro, che entro due settimane passeranno a 500 euro. Le stesse cifre che sono previste per chi indossa "un abbigliamento indecoroso e indecente (…) motivo di distrazione per gli utenti della strada e causa di frequenti incidenti stradali".
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