L’amore lesbico è pur sempre amore, ma non possiamo negare che abbia le sue dinamiche. Nel libro La Zoccola Etica. Guida al poliamore, alle relazioni aperte e altre avventure scritto da Dossie Easton e Janet Hardy, troviamo un’approfondita descrizione dell’amore tra donne, tra uomini, per le persone bisessuali e per le persone transessuali. Il libro, il cui titolo potrebbe intimorire, è una guida rivolta a coloro che nelle relazioni intendono esplorare le infinite possibilità che amore e sessualità offrono, al di là dei modelli tradizionali improntati sulla monogamia, nel pieno rispetto di sé e degli altri.
“La Zoccola Etica” è, infatti, stando alle parole delle autrici: “una persona di qualsivoglia genere che abbia il coraggio di condurre la propria vita in accordo con la proposizione radicale che il sesso è bello e il piacere fa bene”
Proponiamo qui, di seguito, un pezzo che descrive, a nostro avviso, in modo molto sottile e accurato l’amore lesbico:
“Osservando la comunità lesbica abbiamo l’occasione di capire come funziona un mondo fatto quasi interamente di donne. Le donne hanno la tendenza a confondere la relazione col proprio senso di sé, e questo accade principalmente perché la nostra cultura, nelle sue espressioni più tradizionalistiche, permette in scarsissima misura alle donne di sviluppare un’identità propria. Questo è il motivo per cui molte donne agiscono come se la perdita della relazione comportasse la perdita dello stesso senso di sé.
Lo schema relazionale che ci è dato osservare attraverso la lente d’ingrandimento della comunità lesbica è quella forma di monogamia nota come “monogamia seriale“. Spesso si allaccia il legame con la partner futura prima di chiudere la relazione con la partner precedente, accompagnando così il tutto da una drammaticità che, evidentemente, sembra comunque preferibile al terrificante, abissale e minaccioso vuoto d’identità, rappresentato dal vivere come un essere umano singolo.
Le generazioni lesbiche più giovani stanno mettendo in discussione questa tradizione, spesso guardando alla non-monogamia come un modo per costruire relazioni meno simili a isole. Il poliamore lesbico è caratterizzato da una grande attenzione per la consensualità e, quindi, anche da una straordinaria apertura alla comprensione dei sentimenti, un ambito nel quale la comunità femminile tipicamente eccelle.
Le nostre sorelle lesbiche possono insegnarci anche molti nuovi modi in cui la donna può sviluppare la capacità di prendere l’iniziativa in campo sessuale. Nella cultura eterosessuale questo ruolo è assegnato agli uomini, che sono educati ad essere sessualmente aggressivi, a volte all’eccesso. In un mondo di donne che si relazionano sessualmente con altre donne, diventa presto chiaro che rivestire il ruolo della Bella Addormentata in attesa del bacio del Principe Azzurro, può voler dire aspettare un’eternità. Meglio, perciò, imparare a fare qualcosa di nuovo: stabilire un contatto visivo, sfiorare una spalla, spingersi un po’ più vicino o, anche semplicemente, dire “mi piaci molto, ti andrebbe di parlare un po’?“.
Superata la barriera della timidezza, lo stile comunicativo delle donne è tendenzialmente diretto e rispettoso del consenso, e difficilmente diventa invadente o opprimente: molte donne hanno già subito troppe volte la violazione dei propri confini per essere disposte a percorrere quella stessa via. Le donne tendono ad attendere un permesso esplicito per ogni atto specifico, il che fa della loro comunicazione un ottimo modello per negoziare il consenso“.
E voi, cosa ne pensate? Credete che le coppie lesbiche siano simbiotiche ma anche molto rispettose del consenso?
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