L’ultima denuncia di omofobia della settimana arriva da Erba, in provincia di Como.
Angelo Mazzone, nome particolarmente conosciuto in quanto fondatore di ‘Milano Segreta’, ha rivelato sui social l’incredibile disavventura vissuta in una piscina di ‘lusso’, da 75 euro al giorno. In cerca di tranquillità con una collega e suo marito, Angelo ha banalmente e gentilmente chiesto ai presenti di tranquillizzare dei bambini, scatenati neanche fossero all’Acquafan di Riccione. La risposta da parte dei due parenti, grandi e grossi, è stata immediatamente violenta.
“Che cazzo volete non rompete i coglioni tornatevene al vostro posto”. Faccio presente di moderare i toni e che non è il caso di offendere visto stiamo semplicemente facendo notare che stanno disturbando non solo noi ma anche altri presenti in piscina (e che poco prima erano andati via proprio perchè sembrava una festa in piscina). Prendo sottobraccio il marito della mia collega e gli dico “Lasciamo perdere torniamo al nostro posto non ne vale la pena”. Torniamo sul lettino e non mi dò però pace, per quale motivo dobbiamo essere trattati a questo modo? Non contenti nel frattempo i due iniziano a tuffarsi a bomba in piscina proprio davanti a noi urlando, schizzandoci e iniziando anche loro a far baccano. Mi alzo in piedi e dico esasperato “Per favore la smettete o no? Se questo è il modo in cui educate i vostri figli…”. L’energumeno da dentro la piscina in risposta mi urla “Brutto fr**** di merda ti ho gia detto di non romperci i coglioni se vuoi la tranquillità vattene in montagna, fr****”.
Ed è qui che inizia la travagliata giornata di Angelo, che incredulo è corso in reception insieme alla collega per chiedere un immediato faccia a faccia con il direttore della struttura. Assente, apparentemente. Tornati in piscina, Mazzone è stato nuovamente travolto dagli insulti.
“l tizio da lontano mi urla “Fr**** che sei andato a dire in direzione, tanto noi qua facciamo il cazzo che vogliamo il direttore è un nostro amico inutile che vai a lamentarti, andatevene fuori dai coglioni”. ” mi lancia addosso una specie di zolla di terra!
Sono una persona impulsiva, chi mi conosce bene lo sa, e non so chi santo mi abbia trattenuto, andava a finire malissimo, stringo i denti e cerco di non scoppiare! Al che prendiamo le nostre cose e andiamo via, non contenti, queste luride carogne mi inseguono pure nello spogliatoio, battono pugni sulle porte urlando “vieni fuori brutto fr**** dove sei che quelli della tua categoria vanno pestati a sangue”, sento che sono in due, pure se fossi uscito ad affrontarli nulla avrei concluso in primis perche grossi, secondo perchè ho pensato meglio defilarsi e non averci nulla a che fare perchè finisce ancora più male, altro non ho potuto fare che chiudermi a chiave dentro e aspettare andassero via. E così è stato“.
Da parte della struttura, per ora, nessuna replica ufficiale alla denuncia di Angelo.
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