Vittima di una forma di stalking che potremmo definire familiare e, per di più anche di sospetta discriminazione da parte della giustiza. E’ accaduto a Loredana Rossi, transessuale napoletana e presidente dell’Associazione Transessuale Napoli che dopo aver denunciato per ben due volte il suo stalker e aguzzino, l’ha visto uscire dal carcere a tempo di record altrettante volte.
Tutto inizia durante una gita al mare durante la quale Loredana conosce Lupu Ionut, cittadino di origine rumena residente in Italia. tra i due nasce una storia e Lupu si trasferisce a casa di Loredana. Ma è a quel punto che l’incubo ha inizio: l’uomo, infatti, inizia a minacciare Loredana per ottenere dei soldi picchiandola ogni qual volta la donna si fosse rifiutata di darglieli.
A luglio Loredana non ce la fa più e denuncia il suo convivente che, però, dopo due giorni è di nuovo in libertà.
"La giudice gli aveva chiesto se io ero trans – ha raccontato Loredana a Napoli Città Sociale -, e lui, che non aveva rivelato che convivevamo, ha detto che mi ha picchiata perché non volevo pagargli una prestazione sessuale. Non voglio pensare che la giudice mi ha discriminata pensando che fossi una prostituta".
Lupu esce di prigione, dunque, e Loredana, un po’ per paura un po’ volendo dare fiducia all’uomo che le diceva di essere cambiato, lo riprende in casa con sé. Ma l’incubo ricomincia, insieme alle violenze.
Ionut torna chiedere soldi a Loredana e per di più la costringe a chiedere prestiti per pagare le spese dell’uomo. Dopo l’ennesima violenza, Loredana lo caccia nuovamente via di casa, ma l’uomo non demorde e, un giorno, trovando la porta di casa aperta entra e la aggredisce chiedendole ulteriori 300 euro. E poi le dice: “Deve arrivare a Napoli mia moglie con i miei figli e tu mi devi dare i soldi per il biglietto e per mantenerli ”. Lei si rifiuta e lui la aggredisce ancora. Questa volta Loredana finisce in ospedale dove i medici le diagnosticano un trauma facciale, una contusione alla spalla e una all’anca sinistra consigliandole una tac di controllo.
La donna, invece, preferisce lasciare l’ospedale ed andare subito a denunciare il suo aggressore. La polizia arresta Lupu Ionut e lo porta nel carcere napoletano di Poggioreale con le accuse di violenza, estorsione aggravata e lesioni personali dolose. Loredana non ha tregua neanche mentre l’uomo è in carcere. E’ la famiglia di lui, infatti, a continuare la sua opera con appostamenti e telefonate intimidatorie. "Ho paura – ha confessato la presidente dell’associazione Transessuale Napoli -. Questa storia sentimentale è la più brutta che io abbia mai vissuto! Un uomo violento non ama. Perciò dico a tutte le donne: Denunciate!”.
Il giudice, però, scarcera ancora una volta l’uomo che torna in libertà solo quattro giorni fa.
“È impossibile che una persona transessuale non abbia neanche il diritto alla giustizia – ha commentato amareggiata Loredana -. Trovo assurdo che, dopo aver denunciato il mio ex convivente per la seconda volta per i suoi comportamenti violenti, sia stato scarcerato senza alcun riguardo per ciò che ha fatto e che potrebbe ancora fare. Mi sento picchiata due volte, prima dal mio aggressore e poi dalla giustizia”. Il sospetto di Loredana è che il suo caso sia stato trattato come un caso di serie B dalla giustizia napoletana, essendo lei trans, cosa che, secondo la donna, avrebbe fatto dare per scontato ai magistrati che si trattasse di una prostituta e, secondo lo stereotipo, per questo poco credibile.
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