“Froci di merda, tanto vi ritrovo”. Così due ragazzi della provincia romana sono stati aggrediti e minacciati sull’autobus Cotral che li stava riportando a Guidonia. I fatti risalgono a sabato scorso, il giorno del Pride di Roma, ma la notizia è emersa solo ora. Non appena finito il corteo dell’orgoglio gay che ha visto centinaia di migliaia di persone sfilare per le strade della Capitale, Luca Pucillo e Claudio Proietti, attivisti dell’associazione lgbt “Diritti Civili Guidonia”, erano saliti sul pullman che li avrebbe riportati a casa. Claudio, però, doveva scendere prima di Luca. Così i due si salutano con un bacio, come qualsiasi altra coppia di fidanzati avrebbe fatto. Quel bacio, però, ha fatto andare su tutte le furie un altro passeggero del mezzo. “Un ragazzo sui 30 anni – racconta Claudio a Gay.it – ha iniziato ad insultarci e ad urlare contro di noi “froci di merda, queste cose fatele a casa vostra”. Non contento ha aggiunto di ricordarsi benissimo la fermata a cui stavamo scendendo che avrebbe potuto venire a cercarci in qualsiasi momento”. “Siete malati… se siete froci è un problema vostro… Fate schifo” Così avrebbe continuato l’uomo, secondo quanto si legge nella denuncia sporta da Luca. E poi ancora: “Mi segno dove state scendendo, così vi trovo e vi pesto a sangue”.
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“È stato uno shock – continua Claudio -. Non ce l’aspettavamo. Per di più, proprio nel giorno del pride, dopo quella festa bellissima”. Presi alla sprovvista i due ragazzi non hanno reagito, ma neanche gli altri passeggeri del pullman o l’autista sono intervenuti per fermare l’uomo. Solo Enzo, un amico della coppia, ha risposto all’aggressore facendogli notare che l’autobus non era suo e che loro avrebbero potuto fare quello che volevano. Parole che hanno fatto alterare l’aggressore ancora di più tanto da spingerlo verso la coppia. A quel punto, però, una persona che era con lui è intervenuta per fermarlo. Qualche giorno dopo, Luca ha deciso di sporgere denuncia ai Carabinieri che ora decideranno come muoversi.
“Non sappiamo come andrà a finire – conclude Claudio, che oggi è stato ascoltato dagli uomini dell’Arma -, ma abbiamo ritenuto che fosse comunque giusto denunciare l’accaduto”. Gli episodi di omofobia di cui si parla, infatti, sono spesso solo quelli a cui fa seguito una denuncia, mentre rimangono tanti i casi, anche gravi, le cui vittime decidono di non denunciare, per paura o per vergogna.
Quello di Claudio e Luca non è il solo episodio di omofobia che si è registrato negli ultimi giorni. Lo stesso giorno, sabato, altri due ragazzi sono stati aggrediti a Roma , anche loro di ritorno dal Pride. Due i casi registrati nelle ore successive, invece, a Milano: uno in un bar e un altro nei pressi dell’Università . Un turista olandese, infine, è stato insultato e aggredito a Catania mentre passeggiava sul lungomare.
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