Vittoria storica per il movimento LGBT in Australia, dove i cittadini si sono espressi a favore del matrimonio egualitario.
È terminata in Australia la votazione referendaria via posta sulle nozze omosessuali, a cui hanno partecipato il 79,5% degli aventi diritto al voto. La consultazione era a carattere consultivo e quindi non vincolante per il Parlamento ed era stata chiamata proprio dalla frangia conservatrice dei parlamentari per poter scaricare il peso politico dell’eventuale sostegno del matrimonio egualitario sui cittadini.
In tutti gli stati dell’Australia i sì al matrimonio hanno superato il 60% dei consensi, raccogliendo il 61,5% dei voti totali dopo una lunga e dura campagna in cui a favore del sì si sono schierate tutte le principali celebrities australiane e che oggi festeggiano sui social media con la comunità LGBT.
A margine dell’esito referendario il primo ministro Malcolm Turnbull ha promesso che una nuova legge sul matrimonio sarà introdotta prima della pausa natalizia. Nelle ultime ore diversi parlamentari australiani hanno rigettato un progetto di legge che pur riconoscendo alle coppie gay il diritto di sposarsi, regalava una serie di tutele a chi intende discriminarle sulla base dell’orientamento sessuale, forse l’ultimo colpo di coda del movimento australiano contro l’uguaglianza delle persone LGBT.