La legge sull’eutanasia è stata rinviata di nuovo.
Il testo ritorna in Aula della Camera illustrando i 200 emendamenti, suddivisi tra centrodestra (ampia maggioranza che vorrebbe restringere la proposta di legge) e chi invece vorrebbe ampliarla, come Nicola Provenza, relatore del M5s, che ha chiesto un rinvio alla prima data utile della prossima settimana.
Ma tra il decreto che obbliga il green pass rafforzato agli over 50 e e la proroga dello stato di emergenza Covid fino al 31 Marzo, per la legge sul fine vita le prospettive sono poco rosee.
Come hanno notato in tant*, la proposta di legge rischia di diventare un DDL Zan 2.0, condannata da uno spacco troppo grande e richieste di modifiche mal digerite – in primis obiezione di coscienza e diritto al suicidio assistito solo a chi ha avviato delle cure palliative – affiancato dalla richiesta del voto segreto.
Dalla Camera i disguidi abbondano: oltre i no spaccati di Salvini, Meloni, e Berlusconi, ci sono anche critiche dalla sinistra di Giuditta Pini, deputata per il Partito Democratico, che ritiene la legge escludente per i malati oncologici. Al contempo Riccardo Magi di +Europa parla di una legge che non garantisce davvero libertà di scelta, definendola “un’occasione storica sprecata“.
Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Coscioni (che aveva già raccolto le firme per il referendum) ha evidenziato come le nuove norme escludono “chi non è tenuto in vita da trattamenti di sostegno vitale, come i malati di tumore, e non fissano tempi certi“.
“Noi restiamo contrari a questa legge” dichiara il capogruppo leghista, Roberto Turri “Proveremo a farla passare con qualche modifica in aula“.
Turri, insieme a buona parte del centrodestra, propone di bloccare ulteriormente la discussione per valutare tutti gli emendamenti.
Idea male accolta da Fratelli d’Italia, che parla di voler “mettere il bavaglio“.
Dall’esterno, non aiutano le ultime dichiarazioni di Papa Francesco che ha definito la proposta di legge “un diritto ad uccidere” in quanto “la morte va accolta, ma non somministata” infarcendo ulteriormente di retorica un tema già di per sé delicato e precario.
Tuttavia, sia Branzoli che Nicola Provenza, entrambi promotori della proposta sul suicidio assistito, sono ottimisti: “È un testo che ha cercato di trovare un punto di mediazione” spiega Provenza “Non mi aspetto che il centrodestra sia a favore ma nemmeno che faccia ostruzionismo.”
Mario Perantoni, deputato per il Movimento 5 Stelle, dichiara – nonostante le tante opposizioni – di aver instaurato “un dialogo serio con il centro destra” e che non si potrà fermare questa legge in quanto “il Paese la aspetta“.
Difatti, per le strade il Referendum per l’Eutanasia Legale ha superato le 900.000 firme, con un ingente numero di medici, ricercatori, saggisti, e soprattutto persone che vivono la situazione sulla propria pelle, più che predisposti a votare sì.
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