Dopo la grave aggressione subita a Napoli, dove due ragazzi sono stati presi a cinghiate durante il Napoli Pride, un altro feroce episodio di aggressione a sfondo omobitransfobico si è consumato nelle ultime ore a Bari.
Due ragazzə di genere non binario sono statə aggreditə, nel Parco Rossani del capoluogo pugliese, da un branco di giovani. Dapprima sono statə insultatə a suon di epiteti omofobici e transfobici, quindi presə a calci. Infine una pietra è stata scagliata in testa a unə dei due. È accaduto ieri sera domenica 3 Luglio alle ore 20. Lə due ragazzə sono di Foggia, hanno 19 e 23 anni e si trovavano a Bari l’indomani del Bari Pride, svoltosi sabato 2 Luglio. Lə ragazzə stavano trascorrendo un normale pomeriggio di passeggio nel giardino a pochi passi dalla stazione centrale di Bari. Secondo le forze dell’ordine l’aggressione avrebbe potuto avere conseguenze più gravi. Lə due ragazzə sono feritə e ricoveratə ora in ospedale con prognosi di 5 e 15 giorni.
È stato il Bari Pride a segnalare quanto accaduto:
“Non possiamo rimanere in silenzio – hanno comunicato gli organizzatori del Bari Pride, che avrebbero oggi voluto soltanto festeggiare il magnifico successo della parata di orgoglio LGBTQIA+ svoltasi ieri in città che ha visto un’oceanica partecipazione di 10.000 persone – davanti alla violenza prevaricatrice che si sta diffondendo nella nostra città, con chiara matrice patriarcale, omofobicaa e razzista: esprimiamo tutta la nostra solidarietà allə ragazzə aggreditə. Episodi simili al parco Rossani sono toccati a ragazzi stranieri, e tante altre sono le denunce di molestie per strada contro ragazze che abbiamo contato in questi giorni. Fatti che vedono come aggressori branchi di ragazzi altrettanto giovani, sollevando interrogativi rispetto ad una vera e propria emergenza educativa. Nella nostra città, non c’è spazio per la violenza: come organizzazioni sociali baresi, pur riconoscendo che alcune zone ad oggi hanno bisogno di una maggiore tutela, riteniamo che la risposta a questi episodi non possa essere solo di tipo securitario, con lo schieramento di forze dell’ordine per le strade“.
Il comitato del Bari Pride ha segnalato che anche durante la parata di sabato sono non sono mancati momenti di intolleranza:
“Abbiamo ricevuto notizia di ben 4 episodi di violenza – scrivono sul post – aggressioni verbali perlopiù, un’aggressione fisica di stampo dichiaratamente fascista, e un momento di tensione che ha visto coinvolta una persona trans rispetto alla quale le forze di polizia non avevano gli strumenti per comprendere quanto fosse importante chiamarla col suo nome“
Sulle forze dell’ordine il Bari Pride pone una riflessione, chiedendo formazione più capillare sui crimini d’odio verso le persone LGBTQIA+, “poiché in molti di questi casi – le forze dell’ordine, secondo il Bari Pride – casi si dimostrano impreparati nel supporto delle vittime”. Quindi il richiamo alle istituzioni comunali “Chiediamo l’istituzione di percorsi di educazione alla non-violenza nelle scuole cittadine, rafforzando la presenza delle associazioni sul territorio per fare sì, una volta per tutte, che la cura del tessuto sociale sia l’argine a marginalità e violenza” conclude il Bari Pride.
Con il legislatore nazionale invece se la prende Alessandro Zan (Partito Democratico), che in una nota chiama in causa lo Stato.
“Esterrefatto per le violente aggressioni a seguito del Bari Pride – scrive il primo firmatario del Ddl Zan affossato tra risate e applausi al Senato lo scorso ottobre 2021 – La potente e sacrosanta richiesta di visibilità della comunità lgbtqi+, soprattutto dei più giovani, genera reazioni violente a cui lo Stato ha l’obbligo di rispondere per proteggere tutte le persone.”
Anche il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ha preso le distanze dalla gravissima aggressione:
“Appena ho letto sui social quanto accaduto ieri sera ho immediatamente inviato tutte le informazioni in mio possesso alla Prefettura e alle Forze dell’ordine – ha detto De Caro – Contemporaneamente ho chiesto alla Polizia locale di attivarsi immediatamente per reperire le immagini registrate dal sistema di videosorveglianza. Questa aggressione non può e non deve restare impunita. Dobbiamo dare subito un segnale di presenza e di vicinanza alle famiglie che non possono avere paura di vedere i propri figli frequentare un parco cittadino”.
La polizia sta ora acquisendo le immagini delle telecamere di videosorveglianza, intanto la città risponde con una protesta civile organizzata questa sera alle 19 dal comitato del Bari Pride, di seguito, sotto l’immagine, il testo dell’annuncio, per dettagli su dove e come potete consultare questo “evento Facebook” e restare aggiornatə
PRESIDIO OGGI, 4 LUGLIO, ALLE 19 @ PARCO ROSSANI (comunicato Bari Pride)
Sabato siamo scesə per le strade di Bari in 10’000 per rivendicare il nostro diritto ad attraversare ogni spazio, che sia un parco pubblico, una scuola o un luogo di lavoro, senza che la nostra identità ci renda bersaglio di violenze.
Subito a seguito della manifestazione abbiamo ricevuto notizia di ben 4 episodi di violenza: aggressioni verbali perlopiù, un’aggressione fisica di stampo dichiaratamente fascista, e un momento di tensione che ha visto coinvolta una persona trans rispetto alla quale le forze di polizia non avevano gli strumenti per comprendere quanto fosse importante chiamarla col suo nome.
Ieri sera, infine, ci è arrivata la quinta segnalazione in poche ore: una coppia di ragazzə è stata violentemente aggredita, con insulti omofobi e transfobici, da loro coetanei al Parco Rossani, fino a mandarlə in ospedale. Parliamo di insulti, calci, e di una pietra scagliata con forza sulla testa di una delle due vittime.
Non possiamo rimanere in silenzio davanti alla violenza prevaricatrice che si sta diffondendo nella nostra città, di chiara matrice patriarcale, omofoba e razzista: esprimiamo tutta la nostra solidarietà allə ragazzə aggreditə. Episodi simili al Parco Rossani sono toccati a ragazzi stranieri, e tante altre sono le denunce di molestie per strada contro ragazze che abbiamo contato in questi giorni.
Fatti che vedono come aggressori branchi di ragazzi altrettanto giovani, sollevando interrogativi rispetto ad una vera e propria emergenza educativa.
Nella nostra città, non c’è spazio per la violenza: come organizzazioni sociali baresi, pur riconoscendo che alcune zone ad oggi hanno bisogno di una maggiore tutela, riteniamo che la risposta a questi episodi non possa essere solo di tipo securitario, con lo schieramento di forze dell’ordine per le strade.
Riteniamo, anzi, che anche per le forze dell’ordine sia necessario portare avanti momenti di formazione sempre più capillari sui crimini d’odio verso le persone LGBTQIA+, poiché in molti di questi casi si dimostrano impreparati nel supporto delle vittime. Pretendiamo che, chi ha la responsabilità di gestire le situazioni di contrasto che possono coinvolgerci, non ci sottoponga, poi, ad ulteriori violenze.
In questo le nostre non possono rimanere solo parole: abbiamo bisogno, chiediamo, un impegno netto dell’amministrazione comunale in questo senso. Chiediamo l’istituzione di percorsi di educazione alla non-violenza nelle scuole cittadine, rafforzando la presenza delle associazioni sul territorio per fare sì, una volta per tutte, che la cura del tessuto sociale sia l’argine a marginalità e violenza.
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