La Corte di appello del Belize ha confermato la ‘legalità’ dell’omosessualità, ufficializzata nel 2016 dopo una sentenza che il Governo aveva impugnato. Il giudice Samuel Awich ha ribadito per un’ultima volta che “i rapporti sessuali consensuali tra gay adulti o tra lesbiche adulte in privato non danneggiano i diritti fondamentali e le libertà altrui, né danneggiano intollerabilmente l’interesse pubblico contemporaneo“. Amen.
Tutto è nato nel 2010, quando l’attivista Caleb Orozco ha portato il caso alla Corte Suprema giudiziaria del Belize, contestando la costituzionalità della legge anti-sodomia del Paese. Il 10 agosto 2016, il Capo della Giustizia ha stabilito che la Sezione 53 del Codice Penale del Belize violava le tutele costituzionali in materia di uguaglianza, dignità e privacy personale. Pochi mesi dopo il Governo ha presentato appello. Ora, è ufficiale, l’ha perso. Orozco ha dichiarato:
Come cittadino ho dimostrato che i nostri diritti fondamentali hanno valore e possono essere sostenuti dai nostri tribunali, e che qualsiasi alienata parte della società può andare in tribunale e utilizzare i diritti fondamentali per garantire che lo Stato non lasci indietro nessuno.
I diritti LGBTQ sono un argomento tabù nei Caraibi, con Paesi come la Giamaica o le Barbados che hanno ancora leggi contro l’omosessualità.
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