Star di Pose, nonché primo attore afroamericano dichiaratamente gay ad aver vinto un Emmy come miglior attore, Billy Porter ha rivelato di essere sieropositivo dalle pagine dell’Hollywood Reporter. Un potentissimo saggio, quello scritto da Porter, a cui è stato diagnosticato l’HIV nel giugno del 2007. Ad aiutarlo Ryan Murphy, produttore di Pose, grazie al quale Billy ha avuto la forza di archiviare la ‘vergogna’ a lungo provata. Per 14 anni.
“Sieropositivo, da dove vengo io, cresciuto nella chiesa pentecostale con una famiglia molto religiosa, è la punizione di Dio“, ha spiegato Porter. “Per molto tempo tutti quelli che avevano bisogno di sapere, lo sapevano, tranne mia madre. Stavo cercando di avere una vita e una carriera, e non ero sicuro di poterlo fare se le persone sbagliate lo avessero scoperto. Sarebbe solo un altro modo per discriminarmi in una professione già discriminatoria. Quindi ho cercato di pensarci il meno possibile. Ho provato a bloccarlo. Ma la quarantena mi ha insegnato molto. Tutti dovevano sedersi e chiudere quella cazzo di bocca“.
Insieme a suo marito Adam Smith, Billy ha affittato una casa a Long Island all’inizio della pandemia, per “proteggersi” vista la sua sieropositività. Quello è stato un tempo utile, per “fermarsi, riflettere e affrontare” i traumi della sua vita. Billy è in terapia dall’età di 25 anni, ma recentemente ha iniziato la terapia traumatologica per affrontare gli abusi sessuali subiti per mano del suo patrigno – “dai 7 ai 12 anni” – con coming out a 16 anni appena, nel bel mezzo della crisi dell’AIDS.
Non c’è mai stato un momento in cui non abbia subito un trauma. I miei trauma mi hanno aiutato, la mia storia mi ha aiutato, in termini di movimento in avanti. E come artista, sono grato di aver avuto l’opportunità di lavorare sulla mia merda.
Il celebre ruolo di Porter in Kinky Boots, Lola, grazie al quale ha vinto un Tony Award come miglior attore, gli ha permesso di “perdonare” suo padre e il suo patrigno, poiché la narrazione del musical rispecchiava le sue esperienze di vita. In Pose, è stato in grado di trasmettere il trauma della sua diagnosi attraverso il suo personaggio sieropositivo, Pray Tell. Poiché sua madre aveva subito “così tante persecuzioni da parte della sua comunità religiosa” a causa della sua sessualità, Porter si è trattenuto dal parlarle della sua diagnosi di HIV. L’ultimo giorno di riprese di Pose, Porter ha deciso di chiamare sua madre e di dirle la verità. Lei gli ha risposto: “E te lo tieni da 14 anni? Non farlo mai più. Sono tua madre, ti amo qualunque cosa accada“.
Ora che sua madre finalmente sa la verità, Porter si rifiuta di vivere nella paura di come lui o la sua diagnosi verranno percepiti dall’industria dell’intrattenimento. “Non mi interessa quello che qualcuno ha da dire. O sei con me o semplicemente vai via“. Oltre a Pose 3, Billy sarà la Fata Madrina nel nuovo Cenerentola in arrivo su Amazon Prime, ma ha anche un libro di memorie e nuova musica in uscita, oltre al debutto registico con il drama adolescenziale What If?, che avrà come protagonista la star transgender di TikTok Yasmin Finney.
Sto cercando di essere felice, e uno degli effetti del trauma è non essere in grado di provare felicità.
My truth. In my time. Thank you @THR. https://t.co/QWLe8jfdrc
— Billy Porter (@theebillyporter) May 19, 2021
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