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Bocconi: un anno di sospensione allo studente omofobo

Aveva aggredito un altro studente che difendeva il manifesto di un’iniziativa gay e qualche giorno dopo aveva imbrattato i manifesti con scritte omofobe. L’ateneo: “Violato il codice d’onore”.

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E’ stato individuato grazie alle telecamere di sorveglianza lo studente dell’Università Bocconi di Milano responsabile di più atti di omofobia compiuti negli scorsi mesi.
E mentre ancora si discute dell’approvazione alla Camera dei Deputati delle pregiudiziali di costituzionalità che hanno compromesso la discussione della legge contro l’omofobia, uno degli atenei più prestigiosi del Paese dimostra alla classe politica che la società è decisamente più avanti di chi la governa.
Il consiglio di facoltà, infatti, identificato lo studente responsabile degli episodi denunciati dall’associazione gay Best, lo ha sospeso per un intero allo dall’università facendogli così perdere tutte le sessioni di esami e lasciando nella sua carriera universitaria una macchia indelebile.

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Il ragazzo, di cui non è stato reso noto il nome, si era reso responsabile dell’aggressione di un altro ragazzo, colpevole di difendere il manifesto di un’iniziativa organizzata dall’associazione Best (Bocconi Equal Students) e, successivamente, di avere imbrattato altri manifesti dell’associazione con scritte come "i froci si curano a Zyklon b" (il gas usato nei campi di sterminio nazisti, ndr) e "l’hiv la vostra punizione".Secondo il consiglio di facoltà, lo studente avrebbe violato il codice d’onore aprovato lo scorso anno che tra i comportamenti sanzionabili include quelli che causano «un pregiudizio o un pericolo di pregiudizio all’incolumità fisica o morale di altre persone».
Soddisfatti i ragazzi di Best che vedono il provvedimento dell’università come «un messaggio di speranza agli studenti bocconiani e non solo».
Ad altri studenti della Bocconi sono stati colpiti da provvedimenti disciplinari in precedenza, ma neanche chi è stato sorpreso a copiare la tesi di laurea o gli esami, né gli studenti colpevoli di avere distrutto intere stanze dei pensionati in preda ai fumi dell’alcol sono mai stati puniti così severamente.

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