L’ex generale Roberto Vannacci avrebbe truffato lo Stato Italiano secondo un’indagine ministeriale appena conclusa. La notizia è stata rivelata nella sua completezza dal Corriere della Sera. L’ex generale dell’Esercito Italiano avrebbe – secondo la procura militare – percepito illecitamente alcune indennità di servizio per i familiari, avrebbe utilizzato l’auto di servizio (una BMW) come benefit personale e avrebbe percepito rimborsi per organizzare eventi e cene che non sarebbero mai stati organizzati. Le accuse mosse a Vannacci riguardano il periodo compreso tra il 7 febbraio 2021 e il 18 maggio 2022, quando Vannacci era addetto militare nella Russia di Putin, precisamente a Mosca per conto dello Stato Maggiore della Difesa.
La relazione, a cui si è giunti dopo l’indagine e che è stata trasmessa alla magistratura, evidenza problemi nelle autocertificazioni e nelle richieste di rimborso che, secondo gli ispettori ministeriali, richiedono l’intervento delle autorità giudiziarie. È doveroso precisare, dunque, che la magistratura ordinaria ha, per ora, semplicemente ricevuto la relazione dalla procura militare svolta attraverso le indagini interne del Ministero della Difesa.
Roberto Vannacci, 55 anni, già comandante della Task Force 45 durante la Guerra in Afghanistan, ex comandante del 9º Reggimento d’Assalto Paracadutisti “Col Moschin”, comandante della Brigata Paracadutisti “Folgore” e comandante del contingente italiano nella guerra civile in Iraq, si è detto “demoralizzato, sfiduciato e preoccupato” per quanto emerso dall’indagine ministeriale. Secondo la Lega di Salvini, che potrebbe candidare Vannacci alle prossime elezione del Parlamento Europeo del 6-9 Giugno, “si tratta della solita inchiesta a orologeria. Vannacci è un uomo amato dai cittadini e scomodo al Palazzo. Visto che non riescono a intimidirlo in altro modo ci provano con inchieste e minacce. La nostra stima nei suoi confronti non cambia, anzi aumenta“.
Chi è Roberto Vannacci
“Cari omosessuali, siete anormali fatevene una ragione!”
Queste le prime e ormai tristemente note parole con le quali la comunità LGBTIQA+ italiana e il resto del paese conobbero Roberto Vannacci. Nell’estate 2023 l’ex generale, all’epoca guida dell’Istituto geografico militare, diede alla stampa, in modalità di auto-pubblicazione, il libro “Il mondo al contrario“. 357 pagine tra le quali emergono senza infingimenti attacchi al femminismo, all’ambientalismo, ai clandestini e alla comunità LGBTQIA+.
L’Esercito Italiano prese da subito le distanze, Vannacci fu destituito dal suo incarico di generale, ma non rinunciò alla sua campagna ideologica, rivendicando “il diritto all’odio“, accusando le persone omosessuali “di essere ovunque e di sentirsi intoccabili“.
Non solo la Lega di Salvini ha sostenuto Vannacci nella sua battaglia ideologica. Il magazine Chi, controllato dalla famiglia Berlusconi, proprietaria anche del partito di governo Forza Italia, diede grande risalto all’ex generale, pubblicando in copertina del tabloid una lunga intervista nella quale Vannacci, tra le altre cose, disse:
“Se mia figlia fosse lesbica cercherei di indirizzarla verso l’eterosessualità”
Lo scorso Dicembre Vannacci fu poi promosso Capo di Stato Maggiore, quando il deputato Alessandro Zan definì l’ex generale “un pericolo per la Costituzione“. In quell’occasione su Gay.it fu pubblicato un resoconto su tutte le discutibili dichiarazioni ideologiche di Vannacci,
Recentemente le voci sulla probabile presenza di Roberto Vannacci come capolista della Lega alle prossime elezioni europee si sono intensificate. Alla domanda diretta se sarà candidato a Strasburgo, Vannacci è stato vago, ribadendo tuttavia la sua ossessione per l’omosessualità, con la seguente dichiarazione (VIDEO):
L’omosessualità dipende dal condizionamento sociale.
Appena tre settimane fa, sempre su Gay.it, avevamo segnalato il libro di risposta a Vannacci del giovane attivista LGBTIAQ+ Lorenzo Russo, dal titolo “La normalità dell’amore“.
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