Nascerà nel 2022 la prima Casa Arcobaleno di Reggio Emilia e sarà dedicata allo scrittore emiliano Pier Vittorio Tondelli e che proprio nel capoluogo è morto trent’anni fa.
Alberto Nicolini, Presidente Arcigay “Gioconda” Reggio Emilia, ha dichiarato: “Sarà inaugurata nel 2022 e darà aiuto a tutti”
È attiva dal 7 dicembre, sulla piattaforma www.ideaginger.it, la raccolta fondi per consentire la realizzazione di questo progetto. La soglia da raggiungere è di 10.000€ entro il 7 febbraio 2022. Una volta aperto, lo spazio potrà accogliere fino a 4 persone.
I fondi raccolti serviranno a finanziare piccole opere di ristrutturazione, l’arredamento e il sostentamento per il primo periodo di vita dell’appartamento, e in particolare: ristrutturazione degli spazi (1.800 euro); acquisto dei mobili (4.200 euro); pagamento delle utenze per il primo anno di vita (2.400 euro); sostegno e spesa per gli ospiti della Casa Arcobaleno per il periodo iniziale (1.600 euro).
La campagna di crowdfunding (qui il link per donare) è promossa da Arcigay Gioconda per realizzare uno spazio sicuro e protetto dove accogliere le persone LGBTI vittime di violenza e omofobia, per permettere loro di riprendersi e costruirsi un nuovo percorso di vita.
“Dopo due anni di incontri, progettazione e strutturazione dei servizi, siamo finalmente all’ultima fase di apertura di questo servizio di accoglienza per le vittime di omotransfobia” ha spiegato Alberto Nicolini. “Perché la casa di accoglienza divenga realtà, abbiamo bisogno del sostegno concreto della cittadinanza e degli enti che intendono supportarci, anche per aprire le porte il prima possibile alle persone che sono in lista di attesa da molto tempo, e che hanno bisogno di un tetto e di un supporto concreto per riprendere in mano la propria vita e superare il dolore del rifiuto da parte della famiglia e della comunità di origine”.
Nel corso della durata della campagna, inoltre, saranno promosse iniziative e appuntamenti in presenza per far conoscere il progetto della Casa Arcobaleno come eventi, banchetti e dirette che potrete vedere sulla pagina facebook di Arcigay Gioconda per spiegare nel dettaglio il progetto e il funzionamento della raccolta fondi.
“In tutta Italia ci sono meno di 80 posti per aiutare le persone vittime di omofobia e violenza perché omosessuali. Da Reggio Emilia vogliamo creare la prima casa arcobaleno della regione Emilia-Romagna, per farlo servirà l’aiuto di tutta la comunità e sono sicuro che i reggiani parteciperanno e sosteranno il progetto”, ha sottolineato Dario De Lucia, consigliere comunale e già organizzatore del Pride del 2017, ora in campo per realizzare la Casa Arcobaleno.
COME PARTECIPARE
Per contribuire alla campagna di raccolta fondi è necessario collegarsi al sito www.ideaginger.it Sarà possibile supportare la campagna acquistando una o più ricompense (con importo libero o da 10, 25, 50, 75, 100, 250 e 500 euro) e inviando il proprio contributo tramite carta di credito, carta prepagata, PayPal o bonifico su conto corrente bancario. Ciascuna donazione prevede una “ricompensa”, tra cui la possibilità di avere un posto nel totem di ringraziamento all’interno della Casa Arcobaleno, o quella di intitolare una delle camere del primo appartamento.
È possibile anche donare tramite bonifico IBAN IT62T0850912801028010020324 intestato a Arcigay Reggio Emilia Gioconda con causale “donazione per casa arcobaleno”
PERCHÈ UNA CASA ARCOBALENO
“Dall’inizio dell’anno sono state 179 vittime di omofobia che hanno avuto il coraggio di denunciate: ancora troppe sono le persone che invece rimangono nell’ombra e senza nessuna rete di protezione, per la maggior parte adolescenti che vengono cacciati di casa dopo aver fatto coming out. A Reggio Emilia, nel 2021, sono state una ventina le persone che si sono rivolte ad Arcigay perché vittime di discriminazioni per il proprio orientamento sessuale. Molti di questi casi non vengono neppure denunciati. Durante il lockdown, in particolare, gli SOS giunti ad Arcigay sono stati tantissimi: si tratta di persone che nelle proprie abitazioni, in famiglia, sono state vittima di prevaricazioni o intimidazioni per il fatto di essere gay, lesbiche o trans“. Si legge nel comunicato stampa di Arcigay Gioconda.
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