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Cloe Bianco, non ci fu istigazione al suicidio. La procura archivia il caso

Impossibile attribuire un’identità chiara a chi abbia spinto la 58enne professoressa ad isolarsi e successivamente a togliersi la vita.

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A sei mesi dalla morte di Cloe Bianco, 58enne professoressa trans* suicidatasi nella sua roulotte tra Auronzo e Misurina, la Procura di Belluno ha archiviato l’inchiesta che era stata aperta per indagare su un’eventuale istigazione al suicidio. Che non c’è stata, ha sentenziato il giudice.

Sette anni prima Cloe, un tempo insegnante all’istituto Scarpa-Mattei di San Donà di Piave, finì al centro di una polemica politica e mediatica perché si presentò in classe in abiti femminile, rivelando ai propri studenti la propria identità.

Sui social Elena Donazzan, oggi Assessora all’Istruzione e alle Pari Opportunità della Regione Veneto, definì quel gesto “una carnevalata”, parlando di “signore vestito da donna”. Alcuni genitori protestarono per il fatto che i figli non erano stati preparati a quella rivelazione. Ne derivò una gogna mediatica che portò all’allontanamento di Cloe dal suo ruolo di insegnante di fisica. Bianco decise di smetterla con l’insegnamento, isolandosi sempre più, fino al tragico gesto dello scorso giugno, preceduto da una lettera pubblicata sul proprio blog personale: “Il possibile d’una donna brutta è talmente stringente da far mancare il fiato, da togliere quasi tutta la vitalità. Si tratta d’esistere sempre sommessamente, nella penombra. In punta di piedi, sempre ai bordi della periferia sociale, dov’è difficile guardare in faccia la realtà. Io sono brutta, decisamente brutta, sono una donna transgenere. Sono un’offesa al mio genere, un’offesa al genere femminile. Non faccio neppure pietà, neppure questo”.

Anche sette anni dopo, e dinanzi ad un così drammatico epilogo, Donazzan non ha mai chiesto scusa, mai fatto un passo indietro, continuando a chiamare Cloe al maschile e accusando addirittura la comunità LGBTQI+ italiana di averla lasciata sola. Decine di migliaia di persone hanno firmato una petizione che ne chiedeva le dimissioni/allontanamento da assessora, ma nulla si è mosso. Donazzan è ancora al suo posto. È Assessore Regionale istruzione, formazione, lavoro e pari opportunità del Veneto e responsabile nazionale lavoro e crisi aziendali di Fratelli d’Italia.

Il pm Marta Tollardo, in accordo con il procuratore capo di Belluno Paolo Luca, aveva ordinato il test del dna sui resti del corpo di Cloe Bianco, con le indagini che non hanno individuato alcuna circostanza che lasci pensare possano esserci profili di responsabilità da parte di altre persone. A darne notizia LaRepubblica.

La conclusione è perentoria: Nessuno avrebbe istigato Cloe Bianco a suicidarsi. Impossibile attribuire un’identità chiara a chi abbia spinto la 58enne professoressa ad isolarsi e successivamente a togliersi la vita. Il fascicolo è stato così archiviato, senza ipotesi di reato.

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