J.K. Rowling, madre di Harry Potter, è tornata a far parlare di sè. La scrittrice ha infatto donato 70.000 sterline a sostegno di un’associazione transfobica che ha iniziato una battaglia legale in relazione al significato della parola “donna”.
Rowling ha versato l’ingente cifra ad una campagna di crowdfunding per conto di For Women Scotland (FWS), che ha dichiarato guerra ad una legge scozzese del 2018 sulla rappresentanza di genere negli enti pubblici. La legge mira a garantire che negli enti pubblici vi sia un equilibrio di genere pari al 50% delle donne, includendo una definizione della parola “donna” che coinvolge anche le donne trans che possiedono un certificato di riconoscimento di genere (GRC). Apriti cielo.
FWS sostiene che includere le donne trans in questa definizione avrebbe un impatto sui diritti delle donne, esprimendo preoccupazione per le implicazioni più ampie legate agli spazi comuni per persone dello stesso sesso. Lo scorso novembre For Women Scotland (FWS) ha perso il ricorso in appello presso la Court of Session.
Venerdì scorso l’associazione transfobica ha annunciato che presenterà ricorso alla Corte Suprema del Regno Unito. Per questo motivo è subito partita una raccolta fondi su CrowdJustice per coprire le spese legali del ricorso. Poco dopo il lancio della campagna di crowdfunding, J.K. Rowling avrebbe donato 70.000 sterline a FWS, secondo quanto riportato dal Times, dal Telegraph, dallo Scottish Daily Express e dal Daily Mail. La donazione è arrivata da parte di un utente identificato come “JK” ed è stata accompagnata da questo commento: “Quanto sono orgogliosa di conoscervi. Grazie per tutto il vostro duro lavoro e la vostra perseveranza. Questo è davvero un caso storico”.
PinkNews ha contattato i rappresentanti di J.K. Rowling, i quali hanno affermato che non sono tenuti a commentare le sue donazioni personali. Il rappresentante ha aggiunto che l’autrice non rilascerà commenti ufficiali. FWS ha scritto su X/Twitter che il gruppo è rimasto “insolitamente ammutolito” dopo le donazioni alla campagna, identificando Rowling come donatrice. In pochi giorni la raccolta fondi ha sfiorato le 150.000 sterline. Secondo FWS sarebbe “importante che venga chiarito che il termine ‘sesso’ si riferisce alla biologia”, affinché “le donne abbiano pieni diritti e protezione”.
Da anni oramai J.K Rowling vive in prima persona una propria personale battaglia contro le donne trans, con contraccolpi mediatici e fan sbigottiti. Lo scorso ottobre la scrittrice ha partecipato ad una conferenza transfobica al grido “pronta ad andare in galera per le mie opinioni”, dopo aver aperto un centro per le vittime di stupro a Edimburgo ma ad esclusione delle donne trans* e promosso l’e-commerce che vende merce transfobica. Difesa dalle destre internazionali, Eugenia Roccella in testa, Rowling ha rispedito al mittente le critiche da parte dei fan LGBTQIA+ di Harry Potter, sottolineando come “con i soldi il dolore scompare rapidamente”. Donna più ricca del Regno Unito, J.K. diventerà ancor più ricca grazie all’imminente serie tv di Harry Potter firmata HBO Max.
Sono ormai 5 anni che Rowling esterna transfobia. La primissima volta nel 2019, quando prese le difese dell’attivista transfobica Maya Forstater. Un anno dopo, nel 2020, la scrittrice ha firmato un lungo e tristemente celebre editoriale in cui parlava di “persone che hanno le mestruazioni”, per distinguere le donne cisgender da quelle transgender. Negli anni successivi ha continuato a rafforzare la propria posizione. Nel 2023, in una serie di podcast dal titolo The Witch Trials of JK Rowling, ha affermato che “non ha mai avuto intenzione di turbare nessuno” con le proprie opinioni, tanto da definirsi “profondamente” fraintesa.
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.