Il Refuge LGBT di Roma, la casa famiglia per giovani LGBT+ vittime di discriminazione, ha accolto un rifugiato LGBT+ ucraino. Si tratta di un giovane studente originario di Kiev. Ne annuncia la notizia Pietro Turano, portavoce di Gay Center (qui una nostra precedente intervista a Pietro). Lo stesso Turano in giornata ha accolto presso “Refuge LGBT”, anche il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha espresso la propria soddisfazione per aver egli stesso, in passato, dato fiducia all’iniziativa del Gay Center capitanata da Fabrizio Marrazzo, in quegli anni in cui Zingaretti, prima che presidente della Regione e segretario del PD (poi dimessosi da segretario nel Marzo 2021), era presidente della Provincia di Roma.
“Non posso dirvi molto, perché abbiamo garantito al ragazzo ucraino un certo anonimato” spiega al telefono a Gay.it Pietro Turano “ed è abbastanza scosso, non vorremmo sottoporlo a interviste e cose di questo tipo”. Il ragazzo si trova in Italia da poco, vorrebbe restare per studiare “e noi gli stiamo garantendo l’accoglienza per il tempo che vorrà – aggiunge Turano – perché la sua famiglia in Ucraina non è più in grado di aiutarlo“. Il ragazzo, se dovesse tornare in Ucraina, sarebbe costretto a combattere, anche per questo preferirebbe restare in Italia a studiare. Il Refuge LGBT della Gay Help Line sta garantendo assistenza al ragazzo sia dal punto di vista dell’accoglienza – dunque vitto e alloggio – sia per la compilazione di moduli e protocolli di accesso ai sussidi pubblici di cui potrebbe godere in qualità di profugo di guerra. (Qui il link che il Ministero dell’Interno ha riservato specificatamente ai profughi provenienti dall’Ucraina). Attualmente, ricordiamo, il permesso di soggiorno per le persone giunte dall’Ucraina a causa della guerra in corso è automaticamente della durata di un anno, prorogabile di sei mesi in sei mesi, per il massimo di due anni totali. Può essere richiesto in Questura e consente completo accesso all’assistenza sanitaria nazionale, al mercato del lavoro e allo studio. È quanto previsto dal Dpcm firmato il 29 marzo dal presidente del Consiglio, Mario Draghi ed attua la disposizione europea del 4 marzo 2022, con la quale il Consiglio dell’Unione Europea ha attivato per la prima volta una “protezione temporanea”.
L’iniziativa lodevole di Refuge LGBT del gay Center di Roma dunque fornirà a questo ragazzo gli strumenti concreti, nell’ambito di una regolamentazione più ampia concessa dall’Italia su disposizioni comuni dell’Unione Europea. Il ragazzo dunque godrà di una protezione giuridica e potrà restare su suolo italiano per almeno due anni, potrà eventualmente studiare e/o lavorare. Refuge LGBT fornirà alloggio, vitto e aiuti “burocratici” per poter accedere alla “protezione temporanea” e successivamente iscriversi ai corsi di studio o eventualmente lavorare.
Qualche giorno fa vi avevamo segnalato la difficoltà delle donne trans ucraine costrette a combattere. Vi abbiamo anche raccontato del soldato gay che combatte al fronte.
“Sono molte le persone LGBT+ ucraine alla ricerca di supporto, che spesso non dichiarano il proprio orientamento o identità di genere per paura. Per questo siamo in contatto con le associazioni ucraine e con le istituzioni italiane.” Ha così commentato Turano nel comunicato stampa di Gay Center.
Per segnalazioni o richieste di supporto contattare Gay Help Line al numero verde gratuito 800.713.713
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