Coriandoli è un progetto editoriale collettivo fondato da Alessandro Merlo nel 2022, una nuova rivista di sola carta stampata che si propone di celebrare i nuovi creatori controculturali italiani. Il primo numero è stato presentato da Salotto Studio durante la 59esima edizione della Biennale di Venezia, per poi essere introdotto al pubblico milanese attraverso un incontro con il team al Caffè Degli Artisti seguito da una serata di festeggiamenti al Plastic Club.
La rivista nasce come una factory per giovani talenti in vari campi artistici e regioni, il cui fine è quello di dare nuova vita alla stantia e ossessionata industria creativa italiana; il risultato è un giornale unico da collezione, in edizione limitata, ispirato a molti classici periodici italiani.
Il collettivo formatosi da questa esperienza editoriale è stato successivamente coinvolto nella progettazione e creazione di allestimenti, performance, conferenze pubbliche, lezioni universitarie e trasmissioni radiofoniche; nell’ottobre 2022 Coriandoli ha presentato ‘Defilet’, la prima sfilata del brand Luxor’s, l’evento presenziato da Myss Keta, Stephanie Glitter ha unito sotto lo stesso progetto giovani lavoratori e lavoratrici del mondo della moda milanese, che hanno trasformato un cast di modellƏ alternativƏ nelle visioni lisergiche della marionetta Icon Luxor’s.
Da Settembre 2022, Coriandoli è impegnato sulla realizzazione del secondo numero del magazine e presenta bimensilmente il progetto ‘Vetrina’ al Plastic durante Club Domani, dove la vetrina del locale viene allestita e abitata con scenografie e performance interattive.
Abbiamo incontrato per voi il fondatore Alessandro Merlo.
Come nasce il nome Coriandoli?
Il nome Coriandoli nasce dalla nostra natura multiforme e multicolore, dal fatto che siamo tutti uguali e tutti
diversi, proprio come Coriandoli lanciati al vento. Il nome Coriandoli unisce la nostra esperienza di collettivo alla carta stampata del nostro magazine, dove le nostre fantasie prendono vita.
Quale messaggio volete lanciare con il vostro progetto?
CORIANDOLI vuole dipingere il quadro della direzione che vorremmo dare all’Italia dal punto di vista creativo e politico, un modello di comunità come valore centrale attraverso il quale le idee creative vengono sviluppate, vissute e condivise.
La diversità e inclusione come mezzi necessari per introdurre l’Italia nella vitale conversazione globale sulla giustizia sociale e i diritti umani, le arti visive come forma di comunicazione più immediata e coinvolgente: colore, vivacità e luce.
Come definireste il DNA del vostro progetto?
Il DNA di Coriandoli è coloratissimo, controculturale, irriverente, provocatorio, festoso, riottoso e rumoroso.
Quanto è difficile essere un progetto indipendente come il vostro nel panorama italiano?
Per molti versi non abbiamo incontrato particolari difficoltà nella comunicazione di Coriandoli, proprio perché il panorama italiano è quasi totalmente privo di progetti come il nostro. Abbiamo fatto subito breccia nel cuore delle persone che hanno saputo ascoltare, senza dover aggiungere troppo contesto al magazine o alle varie attività che portiamo avanti. Tante persone ci hanno comunicato che stavano aspettando una piattaforma come Coriandoli: questo da un lato è molto appagante, dall’altro dimostra una totale mancanza di attenzione da parte dei media italiani riguardo a tematiche che a noi e alle persone che ci seguono stanno a cuore, come queerness, transfemminismo, community, inclusione, controcultura.
E’ più importante essere originali o commerciali?
Il conflitto tra originalità ed esigenze commerciali è molto sentito all’interno di Coriandoli: pensiamo sia possibile non ‘svendersi’ solo se si proviene da una realtà privilegiata. Per questo motivo cerchiamo di portare avanti progetti nei quali non compromettiamo la nostra integrità artistica come Coriandoli per aumentare visibilità singola e ricevere commissioni, le quali a loro volta aiutano a finanziare i nostri progetti creativi.
Cosa pensate dell’editoria italiana in materia LGBTQ?
Pensiamo che l’editoria Italiana stia muovendo i suoi primi passi verso tematiche LGBTQ e che sia finalmente arrivato il momento di affrontare conversazioni finora ritenute scomode, proprio perché la comunità LGBTQ ha raggiunto un livello di visibilità globale impossibile da ignorare anche per un Paese conservatore come l’Italia.
Coriandoli in una t-shirt dedicata ai lettori di gay.it, cosa ci scrivereste?
“LA VITA È UNA FESTA”
https://coriandoli.bigcartel.com/product/coriandoli-n-1
https://www.instagram.com/c.o.r.i.a.n.d.o.l.i/
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