Il disegno di legge Zan è sempre più al centro del dibattito popolare. E dopo le parole di Fedez, torna ad esserlo anche negli studi di Dritto e Rovescio su Rete 4.
Ospite del talk Stefania Orlando, che ancora una volta ha dimostrato di possedere il tema e di riuscire a dare un senso e a fare chiarezza in mezzo ad un quarto d’ora di argomentazioni becere, prive di senso logico e di attinenza a quello che è il testo prossimamente in discussione al Senato.
“Sono vent’anni che aspettiamo una legge contro l’omotransfobia. Non è una legge né di destra né di sinistra, è una legge di grande civiltà. Credo che la destra possa fare un passo avanti.”
Dall’altra parte dell’arena il conduttore de La Zanzara Giuseppe Cruciani, che dovrebbe chiedere conto delle sue parole a Malika e alle altre vittime di omofobia solo negli ultimi mesi:
“I gay non sono discriminati in Italia. Non potete far passare il messaggio che questo paese sia omofobi. Non c’è l’urgenza di realizzare questa legge, le leggi già esistono.”
Peccato che la legge Mancino – a cui il conduttore fa riferimento – non incida sulle aggravanti e non contempli l’orientamento sessuale, il sesso e l’identità di genere.
"L'Italia ha bisogno di leggi che contrastino l'odio"@stefyorlando a #Drittoerovescio pic.twitter.com/bO5deIgJmH
— Dritto e rovescio (@Drittorovescio_) May 6, 2021
Interpellata da Del Debbio sul diritto di critica al disegno di legge (già più volte chiarito dallo stesso Zan) l’ex concorrente del Grande Fratello Vip, ha chiarito lapidariamente:
“(Criticare il DDL Zan, ndr) non vuol dire essere omofobi. Parlerei di mancanza di buonsenso, mancanza di coraggio, mancanza di presa di posizione per non deludere un elettorato che è molto più pronto dei politici stessi.”
Di fronte alle folli contestazioni della eurodeputata Silvia Sardone (Lega), la Orlando ha subito ribatutto:
“Cercate di distogliere l’ attenzione dal punto. Ogni volta che, dai detrattori di questo disegno di legge, sento delle motivazioni non sono mai delle motivazioni convincenti: si parla di gestazione per altri, di legge liberticida, di altre priorità. Quali sono le motivazioni serie per fermare questo disegno di legge? Io ad oggi non le ho trovate.”
Senza sbraitare e senza slogan, ma esprimendo i suoi concetti in maniera diretta, ha così concluso:
“L’Italia ha bisogno di potenziare la cultura dell’uguaglianza e del rispetto verso il prossimo. Servono delle leggi che contrastino l’odio: le nuove generazioni possono essere educate da una legge per avere un futuro più civile e più inclusivo.”
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