Non usa mezze parole né ci gira intorno, don Franco Barbero, nell’invito che rivolge a Giancarlo Gentilini, prosindaco di Treviso sotto inchiesta per odio raziale e non nuovo a discorsi omofobi e violenti. “Invito Gentilini a un cammino terapeutico di socializzazione primaria. Tra i vari percorsi che il prosindaco trevigiano potrebbe intraprendere c’è quello della convivenza, per un periodo di due anni, con un marocchino omosessuale”.
Il co-fondatore della comunità cristiana di base di Pinerolo non ha dubbi su quale sia il problema che afflige Gentilini: è la "sofferenza che lo caratterizza e che lo spinge a dire cose che potrebbero uscire solo da un’imbecillitas mentis, cioè da una struttura pensante un tantino debole". E la soluzione che il prelato propone appare tanto semplice quanto provocatoria. A Gentilini, secondo don Barbero, non resta che curare la sua aggressività, "quella violenza anche verbale – sostiene Barbero – che spesso maschera un clamoroso senso di inferiorità".
E per farlo, don Barbero propone un metodo che secondo lui potrebbe avere l’efficacia giusta: "Gentilini – dice il teologo – potrebbe prendere parte al gruppo contro il patriarcato, o alla ‘scuola senza frontiere’, articolata in tre lezioni settimanali dove studenti di 9 stati diversi si confrontano sulle diversità culturali e le loro proficue convivenze. Dal 25 ottobre inoltre – puntualizza don Barbero – a Pinerolo verranno avviati dei corsi per lesbiche, omosessuali e transessuali, che aiuterebbero Gentilini a uscire dal suo stadio di angoscia e inaugurare un percorso di consapevolezza e orientamento".
Non resta che aspettare e vedere se il prosindaco di Treviso accetterà l’invito del prete piemontese che assicura di essere pronto ad un confrono pubblico o privato con il politico leghista.
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