Può uno dei Paesi più omotransfobici al mondo ospitare una Conferenza internazionale sull’identità di genere e i diritti LGBT? A quanto pare, incredibile ma vero, sì. Anche se l’omosessualità è ancora oggi illegale negli Emirati Arabi Uniti, nel mese di maggio Dubai ospiterà l’evento LGBT.
Il sito della World Academy of Science, Engineering and Technology rilancia le informazioni sulla conferenza del 6/7 maggio, senza mai menzionare le leggi del Paese che paradossalmente potrebbero far finire direttamente in prigione gli annunciati relatori, evidentemente ‘protetti’ per l’occasione. “L’International Conference on Gender Identity and LGBT Rights mira a riunire importanti scienziati accademici, ricercatori e studiosi per scambiare e condividere le loro esperienze e i loro risultati delle ricerche su tutti gli aspetti dell’identità di genere e dei diritti LGBT“, si legge sul sito. “Fornisce inoltre una piattaforma interdisciplinare di prim’ordine per ricercatori, professionisti ed educatori per presentare e discutere le innovazioni, le tendenze e le preoccupazioni più recenti, nonché le sfide pratiche incontrate e le soluzioni adottate nei campi dell’identità di genere e dei diritti LGBT“.
L’articolo 177 del codice penale di Dubai impone la reclusione fino a 10 anni per sodomia consensuale. L’adulterio e la fornicazione sono crimini punibili con la morte. Una persona condannata per omosessualità può anche essere perseguita per adulterio se è sposata con un partner di sesso opposto. Nel 2008, una coppia lesbica è stata condannata a un mese di carcere per aver mostrato “affetto reciproco” in spiaggia.
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