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E’ morta la scrittrice femminista Roberta Tatafiore

Ha scelto lei qual era il momento per lasciare questa vita, programmando tutto in ogni dettaglio. Libertaria per tutta la vita, è stata un punto di riferimento per le donne di tutta Italia.

E' morta la scrittrice femminista Roberta Tatafiore - tatafioreBASE - Gay.it
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Sessantacinque anni dedicati alle donne, al femminismo, all’analisi, libera e libertaria, del sesso, soprattutto nei suoi aspetti commerciali. Scrittrice, giornalista e attivista molto amata dalle donne di tutta Italia, Roberta Tatafiore ha deciso da sola anche il momento in cui le è parso giusto lasciare questa vita. Ed ha voluto farlo lasciando un diario delle sue ultime settimane, quando tutti la pensavano all’estero chissà dove.
"È un diario dei suoi ultimi tre mesi, una cronaca meticolosa del suo progetto di morte – ha dichiarato lo scrittore e giornalista Daniele Scalise, che con Roberta Tatafiore ha condiviso molte esperienze -. Una sorta di ‘diario della clandestinità’ in cui è dettagliatamente raccontato come Roberta s’è organizzata, che libri ha letto, come ci si prepara al suicidio".

Collaborò per lungo tempo con Il Manifesto e con Noi Donne, Radio Radicale, la rai e la Televisione della Svizzera italiana. Fu la fondatrice, nel 1983 di "Lucciole" prima rivista ad affrontare i temi della prostituzione visti dalle prostitute stesse. Da lì nacquero poi i suoi primi scritti sul mercato del sesso: "Sesso al lavoro" (Il Saggiatore ’94) e "Uomini di piacere" (Frontiera ’98). Tra gli altri libri ricordiamo anche "De bello fallico". Negli ultimi anni, delusa dalla sinistra, aveva creduto di trovare nella nuova destra l’interlocutore giusto per gli spazi di libertà che cercava senza sosta. Ha collaborato per questo con Il Foglio, Il Giornale e Il Secolo d’Italia senza che questo le impedisse di schierarsi nettamente contro leggi come quella sulla fecondazione assistita o sul testamento biologico.

Nel suo biglietto d’addio ha scritto: "La mia è stata davvero una scelta." L’ultimo gesto di libertà, Roberta l’ha compiuta in un albergo appositamente scelto, vicino alla sua abitazione dell’Esquilino, a Roma.

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