Il disegno di legge per combattere il cyberbullismo è stato approvato all’unanimità al Senato nel febbraio scorso e ora Elena Ferrara, la prima firmataria del DDL, invita a non abbassare la guardia sottolineando come omofobia e discriminazione di genere concorrano a rovinare la vita di tanti adolescenti.
“I casi di cyberbullismo riportati dalla cronaca testimoniano che discriminazione di genere e omofobia sono fra i principali fenomeni che alimentano il bullismo in rete e condizionano fortemente la vita dei nostri ragazzi. Per questo è importante lavorare sull’educazione dei giovani oltre che sull’uso dei social e degli strumenti digitali”: a segnalarlo in un comunicato è proprio Elena Ferrara, senatrice del Partito Democratico e prima firmataria del disegno di legge approvato di recente per contrastare il cyberbullismo tra gli adolescenti.
La parlamentare del PD dichiara inoltre: “Facendo squadra possiamo essere più solidali con chi soffre, anche sulla rete. Aiutiamo il bullo a non assumere comportamenti o posizioni che possono far male agli altri e anche a se stesso, soprattutto quando sono penalmente perseguibili.”
La parlamentare è tra l’altro una testimone diretta delle conseguenze devastanti che cyberbullismo e slut shaming possono avere sulla vita dei ragazzi: Elena Ferrara infatti è stata insegnante di Carolina Picchio, la ragazza di 14 anni che si è suicidata nel 2013 perché non sopportava più la derisione e le vessazioni dei suoi compagni: nella cerchia di amici infatti circolava un video di Carolina ubriaca ad una festa che veniva molestata sessualmente da 6 coetanei, oggi tutti indagati.
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