Enrico Letta, segretario del Partito Democratico, è tornato a chiedere a gran voce la rapida approvazione della legge contro l’omotransfobia, misoginia e abilismo.
Dinanzi alla destra che ha presentato un nuovo DDL contro l’omofobia unicamente per allungare i tempi e affondare il DDL Zan già approvato alla Camera dei Deputati, Letta è stato lapidario: “Sarò il segretario più rispettoso della storia del Pd sulla pluralità di idee e posizioni e vedo qui unità di impianto: l’Italia deve fare passo avanti di civiltà. Con il Ddl ZAN può farlo. Non ci sono più le condizioni politiche per un terzo passaggio parlamentare“. “Fuori il dibattito si è radicalizzato non per colpa nostra: tra di noi la discussione è seria e legittima. Ma il Pd non si deve far mettere i piedi in testa da idee retrograde della Lega. Mi assumo la responsabilità di chiedervi di approvare la legge così com’è“.
Una presa di posizione importante, che mette dei paletti inattaccabili e definitivi dinanzi ai tentativi della destra, e non solo vedi Italia Viva e qualche voce fuori dal coro all’interno dello stesso Pd, di apportare cambiamenti al DDL Zan in commissione al Senato. Qualsiasi modifica obbligerebbe la legge a tornare alla Camera dei Deputati, facendo ripartire l’iter dall’inizio. A poco più di un anno e mezzo dalla fine della legislatura è praticamente impossibile immaginare 3 passaggi parlamentari. Non c’è il tempo, come tutti sanno, fingendo pubblicamente che non sia così.
Ora bisognerà capire come comportarsi, ovvero se rimanere in commissione giustizia al Senato dove il presidente leghista nonché relatore Andrea Ostellari farà di tutto per affondare il DDL, oppure sbarcare direttamente a palazzo Madama senza relatore, con tutti i rischi che ne conseguono.
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