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Epidemia HPV, il papilloma virus sviluppa cancro maggiormente negli omosessuali

L’indagine epidemiologica sul papilloma virus umano condotta in tutto il mondo. Rischio alto per gli omosessuali, molto alto per gli omosessuali sieropositivi.

papilloma virus
2 min. di lettura

Il papilloma virus umano causa infezioni che possono determinare il cancro anale. Gli omosessuali sono i più colpiti dall’infezione anale da HPV (papilloma virus umano) e dalle conseguenti lesioni pre-cancerose e cancerose (HSIL+). L’HIV costituisce il fattore determinante più forte per lo sviluppo dell’HSIL+ anale (lesione pre-cancerosa della cervice). La percentuale sale con l’aumentare dell’età. Persistenti infezioni da HPV sono la maggior causa del cancro anale. Vaccino, test HPV e test HIV sono i più efficaci strumenti per combattere l’epidemia.

L’evidenza scientifica di quanto sopra riportato – pubblicata sull’autorevole The Lancet Hiv – emerge da un esteso studio epidemiologico condotto su 30.000 uomini, che ha messo in relazione 64 distinti studi internazionali sparsi in tutto il mondo, realizzati in più di 50 centri di ricerca che solitamente si occupano di infezioni da HPV (papilloma virus umano). In Italia sono stati coinvolti gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico “Istituto Dermatologico San Gallicano” e “Istituto Tumori Regina Elena” che hanno fornito la casistica emersa studiando 1.000 maschi che fanno sesso con maschi sia HIV-, sia HIV+.

Lo studio è consultabile (in inglese) sul sito di The Lancet

La ricerca è stata condotta seguendo metodiche e procedure standard confrontabili, sono stati analizzati uomini di diversi Paesi del mondo, differenti per età, orientamento sessuale e condizione clinica. Tra i maschi eterosessuali affetti da infezione da HPV (papilloma virus umano) il rischio di sviluppo tumorale è pari al 6,9%, con punte del 26,9% tra gli HIV+. Tra gli omosessuali (nello studio definiti Msm ndr) la possibilità di cancro sale al 41,2% negli HIV- (sieronegativi), e addirittura al 74,3% negli HIV+ (sieropositivi).

Lo studio ha evidenziato che il miglior metodo per combattere l’epidemia è tracciabile con un approccio primario: vaccinarsi contro l’HPV (papilloma virus umano) e fare il test dell’HIV. E con un approccio secondario: monitorare con maggior accuratezza la popolazione più a rischio (quella omosessuale ndr).

Consigliamo di:

– effettuare il test HIV ogni tre mesi
– effettuare test HPV
– effettuare il vaccino HPV (Lo dice anche l’AIRC)

Copertura vaccinale contro l’HPV (papilloma virus umano) dal sito del Ministero della Salute (dati aggiornati al Giugno 2021)

Papilloma Virus Umano Wikipedia 

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