“Le persone non guardano chi sei, da dove vieni e chi ami. Guardano cosa sai fare”. Comincia così l’intervista che Fabio Marin ha rilasciato a Gay.it e che potete trovare sulla nostra pagina Instagram.
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È una storia di riscatto quella di Fabio, 35 anni di San Zenone degli Ezellini, che è diventato sindaco del paese dal quale era scappato perché vittima di bullismo e di discriminazioni a causa del suo orientamento sessuale.
“Sarò il sindaco anche degli omofobi”, ha detto nel suo discorso di insediamento. Ha sfidato tutti coloro che avevano osteggiato la sua candidatura usando la sua omosessualità come strumento di attacco personale e politico, coinvolgendo anche la sua famiglia e i suoi affetti più cari.
Dopo aver vissuto anni turbolenti ed essersi nascosto da tutti, oggi convive con Mattia e insieme gestiscono un rifugio per animali.
“L’ho conosciuto in discoteca. È bastato guardarlo negli occhi e ho capito tutto di lui. Oggi siamo una famiglia, insieme ai nostri animali”.
Convinto il suo sostegno al DDL Zan:
“Quando si va a condannare l’odio non bisognerebbe avere dubbi sul sostegno ad una legge. Se si deve fare una battaglia contro il DDL Zan, ci si metta lo stesso impegno e la si faccia contro chi commette atti di violenza nei confronti delle persone che il provvedimento andrebbe a tutelare. ”
Un’elezione a primo cittadino che ha il sapore di una doppia vittoria. Perchè oggi i suoi concittadini lo valutano quotidianamente per il suo operato e non per chi ama: in paese non si parla di un sindaco gay, ma di un sindaco che fa (o non fa) le cose.
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Non sarei capace di essere tanto generoso e di animo cosi' nobile . Quando ho avuto la possibilità con i bulletti , ex compagni di scuola ,qualche sassolino dalla scarpa me lo sono tolto.