Anche il Friuli vira a destra e le sirene omofobe non tardano a farsi sentire: la regione abbandonerà la rete READY?
Con l’insediamento di Massimiliano Fedriga al Palazzo del Lloyd a Trieste, il Friuli Venezia Giulia passa a guida centrodestra. E le prime conseguenze per la comunità LGBT potrebbero non tardare ad arrivare.
Dal mondo dell’integralismo cattolico è arrivata la richiesta al neogovernatore di far uscire la regione dalla Rete RE.A.DY., la Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere. Un network che sviluppa buone pratiche tra le istituzioni a livello locale per rispondere ai bisogni della comunità LGBT e favorirne l’inclusione.
La richiesta è arrivata a Fedriga via Twitter da Filippo Savarese, uno dei membri del famigerato bus arancione CitizenGo di Ignacio Arsuaga, che attraversa le città per mettere in guardia i genitori dal ‘pericolo gender’ e tutelare modelli educativi binaristi e omofobi.
Complimenti a @M_Fedriga per la straordinaria vittoria di oggi! Tra le tante cose da fare per il Friuli Venezia Giulia c’è anche ripristinare la libertà educativa dei genitori: ci aspettiamo l’uscita della Regione dalla #ReteReady controllata dalla Lobby Lgbt! #StopGender
— Filippo Savarese ن (@FilSava) April 30, 2018
La speranza è che il governatore Fedriga non raccolga l’invito, nonostante la Lega abbia ormai scelto di integrare nella sua piattaforma le istanze più omofobe e retrive del cattolicesimo, come dimostra la candidatura, poi risultata vincente, di Simone Pillon al Senato della Repubblica.
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