Essere gay è un inferno. Aimè, la mia omosessualità mi sta portando alla pazzia, sono esaurito, ma anche arrabiato con la società! Io non ci stò a tutto quello che mi impone, io non ci sto a essere umiliato da gli altri, io non ci sto a essere cittadino di serie b. Sono stanco di soffrire come un cane, penso che mi vendicherò di chiunque possa farmi del male ed attentare alla mia persona. Essere gay o bisessuale (nn lo so neanche io cosa sono), mi sta portando ad odiare tutti: i miei amici che non accetterebero mai la mia ambiguità, la mia famiglia, le persone che credono in me.
All’apparenza non mi manca nulla. Ho una famiglia benestante, tanti amici, sono molto intelligente, molto bello e ammirato, ho tantissime ragazze che sono cotte di me, ironia della sorte i maschi anche quelli che mi piacciono mi riempono di complimenti e mi confondono ancora di più le idee. Anche io sono insospettabile, addiritura dicono che sono un latin lover, questo mi fa ridere, se solo sapessero.
Ho tentato 2 volte il suicidio, vado dallo psichiatra, ma non sono un pazzo, anzi sono più normale di tante altre persone che ci sono in giro. I miei genitori si chiedono perchè abbia fatto una cosa simile dicono che non mi manca nulla, che ho tutto, non ho avuto il coraggio di dirgli la verità, anche se li provoco molto su questo argomento. Altra cosa che mi danna e di essere innamorato alla follia di un ragazzo che neanche conosco bene, forse sarà una infatuazione ma mi sta lacerando l’animo.
Non voglio chiederti nulla volevo solo farti sapere l’inutilità della mia vita.
Nelle fasi d’autoaccettazione e di coming out, in altre parole di quel processo che porta ad un’autodefinizione e ad una piena integrazione della propria identità, tutti noi attraversiamo ed incontriamo la rabbia accumulata nel tempo. In particolare quando, crescendo e consapevolizzando meglio i propri bisogni, ci troviamo a scontrarci con la società.
Inutile (o utile?) ripetere i soliti quid, sì siamo in una società prevalentemente omofoba.
Io che ho fatto parte attivamente (un po’ meno oggi) del cosiddetto movimento gay, posso dirti che è vero che molte cose sono cambiate, soprattutto dopo la visibilità che ci siamo permessi – pensa ai vari Gay Pride – ma è anche vero che molti stereotipi e pregiudizi sono ancora da abbattere: una continua prova per noi che ne siamo "portatori" senza volerlo. In tutto questo possiamo rinunciare ad essere come siamo o possiamo addirittura rinunciare a "vivere" in questo mondo – e tu ne sai qualcosa! – ma per fortuna oggi, leggo fra le tue righe, una sana rabbia esistenziale, combattiva e penso a quanto bisogno, noi come comunità, abbiamo di persone che, come te, si confrontano, si mettono in discussione, che ragionano col cuore!
Poi dici di essere anche bello e intelligente, sono qualità che denunciano una certa autostima e, immagino, possano stimolare la curiosità di chi avrà il piacere di condividere un pezzo di vita con te.
Dici, e concludi, sostenendo che "non chiedi nulla" e, anche che non hai avuto il coraggio di dirlo ai tuoi genitori. Rispettando la tua non richiesta esplicita e contento di averti letto, voglio comunque dirti cosa penso sulla questione coming out coi genitori: sono convinto che se questo è un altro passo da fare per vivere la propria esistenza più serenamente e alla "luce del sole" allora diventa ineludibile affrontare il toro per le corna, e di conseguenza più facile e affascinante integrarsi nella Società per vivere pienamente e con "senso".
Se invece vuoi dirigerti verso "altri lidi", dove aprirsi, incontrare, confrontarsi, fare politica, rivendicare, aiutare ed aiutarti, allora sono convinto che tu sappia dove andare, tu che sei dell’epoca di Internet e molte informazioni che ieri erano impossibili reperire, oggi sono lì, nella scatola infernale che ci collega in Rete e ci permette di ampliare e rafforzare la nostra comunità!
Grazie per aver contattato questa rubrica, chissà forse ci s’incontra al prossimo Gay Pride! Padova?
Leo: Maurizio Palomba, psicologo/psicoterapeuta, Istituto Gay Counseling, Roma-Milano
di Maurizio Palomba
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