Il 14 agosoto è “Gay Uncles Day“, o “guncles“, e gli zii gay del mondo celebrano la giornata sui social media.
La popolarità di questo giorno è cresciuta di recente grazie agli hashtag #guncles e #guncle sostenuti, tra gli altri, dal campione gay di Bob e rugby australiano Simon Dunn, che incoraggia tutti gli zii gay del mondo seguire il suo esempio.
In un’intervista con NBC OUT, il campione Simon Dunn ha parlato del suo rapporto con i suoi adorabili nipoti e di quanto sia importante l’accettazione di uno zio gay in famiglia.
Vi riportiamo le domande che gli sono state fatte al riguardo del ‘Gay Uncles Day‘ e le (bellissime) risposte che Simon ha dato.
Perché hai deciso di lasciarti coinvolgere dalla diffusione del ‘Gay Uncles Day’?
Adoro l’idea di mostrare apprezzamento verso gli zii gay e le zie gay. Avere un giorno per celebrare il riconoscimento di quanto tu valga per la tua famiglia è veramente importante, potente.
E lo è ancora di più quando sai che ti apprezzano ed accettano indipendentemente dalla tua sessualità.
Cosa significa per te essere zio?
Essere zio è probabilmente una delle più grandi gioie della mia vita. I miei nipoti mi guardano come se fossi la persona più bella e forte del mondo.
E questa loro ammirazione mi motiva, ogni singolo giorno, a dimostrare che non si sbagliano.
Per quanto adorerei avere anche dei figli miei, una parte di me sa che questo potrebbe non accadere mai quindi mi concentro sui miei nipoti e l’essere un buon modello, forte, per loro.
Secondo te com’è cambiato il ruolo dei parenti gay nelle famiglie?
Per secoli avere uno zio gay in genere non è mai stato discusso o riconosciuto dalle famiglie.
Ancora oggi si sentono storie in cui gli zii gay sono evitati dalle loro famiglie o che i loro storici partner non sono i benvenuti nelle occasioni di ritrovo.
Però, man mano che la comunità LGBT+ viene lentamente accettata nel mondo, i nostri ruoli all’interno delle nostre famiglie continueranno a crescere.
Come vorresti che quel cambiamento continuasse?
Mi piacerebbe vedere più apertura e discussione all’interno delle famiglie sulla sessualità dei loro zii o zie. Sebbene non sia un aspetto determinante, è una parte importante di chi è quel parente.
Perché il mio partner dovrebbe essere descritto come il mio “amico” e non come il mio ragazzo o fidanzato? Questo è sicuramente uno dei provvedimenti per abbattere l’omofobia nella società.
In generale, l’omofobia viene attribuita ad una mancanza di esposizione, di riferimenti.
Avere un volto umano in famiglia da legare all’omosessualità aiuterebbe verso la comprensione della stessa e verso la percezione che essa è parte integrante della normalità, come dovrebbe essere.
Se anche voi siete fieri zii o zie gay, utilizzate gli hashtag #guncles o #guncle e mostrate anche voi il vostro amore come in tanti hanno già fatto e stanno facendo!
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