Il Partito Gay Lgbt+ appoggia Alessandra Todde alle regionali in Sardegna

Il Partito Gay Lgbt+ appoggia la candidatura di Alessandra Todde alle regionali in Sardegna. Dodici punti programmatici per una Sardegna progressista

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Sardegna Partito Gay
La conferenza stampa di presentazione del programma del Partito Gay in Sardegna
4 min. di lettura

Le elezioni regionali in Sardegna sono alle porte e mostrano la distanza, forte, tra centrodestra e centrosinistra. Alessandra Todde è la candidata alle regionali, fa parte del Movimento 5 Stelle ma è appoggiata anche dal Pd. Non vale lo stesso per Italia Viva, Azione e Rifondazione Comunista, che appoggiano il candidato Renato Soru, ex presidente della Sardegna fino al 2009. Quest’ultimo appoggiato anche dagli indipendentisti di Liberu. A destra, invece, il candidato ufficiale è Paolo Truzzu, sindaco uscente di Cagliari e appartenente a Fratelli d’Italia. Un nome deciso nell’ultima settimana, dopo che la Lega ha deciso di abbandonare la ricandidatura del presidente uscente, Christian Solinas.

In questa campagna elettorale anche il Partito Gay Lgbt+ ha voluto esserci. Non proporrà una lista, ma appoggerà attivamente la candidatura di Alessandra Todde, appoggio che la candidata presidente accoglie con grande interesse, tanto da presentare l’apparentamento in una conferenza stampa, avvenuta sabato mattina a Cagliari. Presenti Fabrizio Marrazzo, portavoce nazionale del Partito Gay, Manuel Pirino, Referente per la Sardegna del Partito Gay, Ettore Licheri del Movimento 5 Stelle e la stessa Alessandra Todde, candidata presidente alla Regione Sardegna.

Sardegna Partito Gay Alessandra Todde
Alessandra Todde, Foto Social

Per Fabrizio Marrazzo l’accordo con Todde è un punto cardine della strategia politica del Partito Gay Lgbt+. L’obiettivo è quello di far approvare dal Consiglio regionale della Sardegna una richiesta per un referendum sul matrimonio egualitario, primo punto del programma del partito politico. Secondo Marrazzo, alle altre quattro regioni progressiste (Toscana, Emilia Romagna, Puglia e Campania), la Sardegna potrebbe diventare la “capofila” nel chiedere un referendum sulla questione. Un referendum che potrebbe “portare a una completa equiparazione dei diritti di tutti i cittadini, siano essi eterosessuali, omosessuali, bisessuali” o queer. Anche perché “il matrimonio egualitario è appoggiato da oltre il 60% degli italiani, lo dice il Censis nel rapporto di dicembre 2023”.

Il quesito referendario per il matrimonio egualitario è stato depositato in Gazzetta Ufficiale. Il Partito Gay ha presentato la proposta di modifica di una parte delle unioni civili (attraverso abrogazione) così da fare in modo che l’istituto stesso delle unioni civili possa essere completamente equiparato a quello del matrimonio.

Oltre alla proposta sul matrimonio, però, l’accordo programmatico si compone di altri 11 punti.

Il secondo punto, infatti riguarda la creazione di un polo turistico Lgbt+ in Sardegna, seguendo l’esempio di successo di Mas Palomas alle Canarie. La quasi totalità dei restanti punti tratta nello specifico il governo locale della Regione. Si parte da una multa accessoria di 500 euro a livello regionale per chi compie atti omolesbotransfobici, si continua su una proposta di legge regionale contro l’omobilesbotransfobia, applicabile a tutti i livelli di governo regionali e locali, si chiede anche la costituzione di un fondo per le vittime appartenenti alla comunità Lgbt+ con un supporto antiviolenza, la costituzione di case-famiglia e di modelli nuovi che possano permettere più facilmente l’inserimento nel mondo del lavoro. Inoltre, il Partito Gay chiede un maggior intervento per l’educazione all’affettività nelle scuole.

Oltre a questi interventi si chiede la creazione di un reddito integrativo, in generale per tutti coloro che non hanno più la possibilità di ottenere il reddito di cittadinanza, in particolare per le personᴈ trans, che faticano più di altri a imporsi all’interno del mercato del lavoro. E, sempre legato allᴈ personᴈ trans, anche il supporto sanitario pieno per il trattamento ormonale e per quello chirurgico, ma anche per tutte le prestazioni sanitarie accessorie al percorso di transizione.

Partito Gay Sardegna
Il manifesto elettorale del Partito Gay in appoggio a Alessandra Todde

Il piano politico programmatico per Sardegna 2024 prevede test gratuiti e accessibili a tutti, anche ai minori e allᴈ sex workers, per le malattie sessualmente trasmissibili.

Non è solo alla comunità Lgbt, però, che è volto il programma del Partito Gay. Si chiede anche un maggior intervento per il rientro delle eccellenze di chi è andato all’estero alla ricerca di migliori esperienze di vita con fondi strutturali e lo stanziamento di fondi per coloro che hanno bisogni speciali, ovvero per tutte quelle persone che hanno necessità di supporto a livello scolastico. Infine, punto importante per il Partito Gay è lo sviluppo sostenibile e la tutela ambientale. Si chiede di incentivare la transizione ecologica e di permettere ai privati di finanziare strumenti idonei alla riduzione delle emissioni nocive.

La decisione di un apparentamento con Alessandra Todde significa, per il Partito Gay Lgbt+, dare un segnale di continuità. Il Partito rappresentato da Fabrizio Marrazzo, infatti, ha contribuito alla stesura del programma elettorale del M5s alle ultime elezioni nazionali, permettendo così di ottenere per la prima volta in un programma politico il matrimonio egualitario. Per Alessandra Todde, invece, questa scelta è nel segno della sua idea di Sardegna: una regione nuova, moderna, progressista, che si fa portavoce di una nuova stagione politica, dopo quella “fallimentare” della destra e di Solinas. Al momento la competizione dà Todde per favorita, ma sapremo con certezza i risultati solo il 25 febbraio, giorno delle elezioni regionali.

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