Cari esperti,
sono un ragazzo di quasi 16 anni e vivo in una città in provincia di Napoli. Forse perché mio padre non è mai stato accanto a me, forse perché la mia famiglia è costituita da sole donne, le quali sono affettuose con me… sta di fatto che sono bsx, se non gay. Mi sono accettato da poco, quando ho preso la cotta per il mio migliore amico (uno dei pochissimi veri amici che ho). Ho già fatto coming out con un’amica di 24 anni, la quale mi ha consigliato di aspettare nel dirlo agli altri amici: lei li conosce e crede che non sono pronti.
Il fatto è che io vorrei farmi capire dal mio “innamorato”, ma ho paura che si allontani, lasciandomi privo di veri amici. Lui non lo farebbe mai, credo, ma ho visto alcune reazioni in lui che mi hanno fatto mettere sull’attenti: dirigevo un Gruppo Msn e lui si volle iscrivere. Poi vide che vi era dedicata anche una pagina gay (gestita da un mio amico virtuale) con relative foto. Dopo averle viste, si voleva cancellare ad ogni costo. Lui mi spiegò che sembrava razzista, ma non lo concepiva. Secondo me questa reazione è frutto dell’ignoranza. Cioè, lui non ha mai avuto a che fare con un gay… E’ anche colpa dei mass-media, che diffondono l’immagine di gay idioti e effeminati al massimo! Il problema, adesso è se dirglielo, con la speranza di essere capito, o non dirglielo, continuando a farmi anche toccare scherzosamente…
Rispondetemi, vi prego!
Arrivederci
Carissimo giovane interlocutore,
volentieri ti rispondo, anche perché la tua storia mi ricorda il (mio) primo innamoramento per l’amico del cuore, proprio alla tua età!
Sì, le emozioni, l’attaccamento e il desiderio che provai furono forti e, già a quei tempi, cominciavo a capire di me, della mia diversità. Certo che col passare degli anni poi, dopo quella prima esperienza (si fa per dire!) dalla quale ne venni fuori a fatica, appresi che non sarebbe stato il caso, nel mio futuro, lasciarsi andare ed alimentare “amori impossibili” con coloro che, diversi da noi, sono “etero” 🙂
La tua amica t’invia un messaggio chiaro e semplice, da prendere in considerazione, quello sui tempi e sulla valutazione sul contesto in cui sei inserito. Forse “attendere” è la strategia migliore, considerando che in questo periodo sei presissimo da te stesso, immerso nella costellazione di emozioni e sentimenti forti che immagino, provi. Tutto questo ha anche attivato, credo, un qualcosa che, secondo me, va al di là del mero coming out, una motivazione alla sensibilizzazione verso chi non sa e non ha avuto modo di conoscere da vicino la realtà gay, incontrando invece, tutti gli stereotipi e pregiudizi su di essa. Questa spinta che senti, riflettevo dentro di me, potrebbe aprirti le porte ad una motivazione personale e ad un’azione che è orientabile verso un impegno di movimento, politico-sociale più ampio, magari non proprio in questo periodo! Portare avanti le nostre esigenze sul piano della promozione della cultura e del rispetto delle differenze è un obbligo morale e civile di ogni cittadino, gay, etero, trans o bisex.
Il suggerimento alla domanda che poni va nella direzione di amplificare una potenzialità che già si è innescata nel momento in cui, il tuo amico, iscrittosi al gruppo MSN (di chat o mail che siano) si è avvicinato a questa realtà (che è però solo un aspetto!). Ora, non credo sia primario e immediato parlagli di te, ma sicuramente, se hai intenzione di farlo e questo ha un senso forte, puoi partire dalle difficoltà e dal disagio che è emerso con lui in questa situazione, esprimendo e descrivendo la tua esperienza “virtuale”, assieme alle cose che hai compreso su questa realtà e, che forse neanche conoscevi prima; insomma, che pian piano sei cresciuto allargando i tuoi orizzonti, rispettando e apprezzando coloro che vivono in maniera già piena la realtà gay. Poter parlare di questo, con calma e serenità e con la voglia di comprendere, se lui è minimamente disponibile, potrà essere il portale di un’apertura più intima fra voi, sempre con il rischio, come scrivi, di perderlo o, al contrario invece, di amplificare e consolidare la già esistente amicizia. Se invece, sarà molto rigido ed evitante, allora tentare in un altro momento è la cosa più saggia: tieni sempre in conto la possibilità che tutto questo potrebbe non avvenire mai. Non si può cambiare chi non vuole farlo, chi ancora non è pronto perché non ha gli strumenti della sensibilità e del rispetto per gli altri che sono diversi da sé. Ma qualcosa è sicuramente, e irrimediabilmente, iniziato a mio avviso, ora si tratta di saperla sfruttare al meglio.
Sulla questione mass-media in parte è vero quello che dici e, migliorare la comunicazione, l’immagine e la terminologia con la stampa è uno degli impegni del movimento gay da ormai diversi anni; siamo ancora in cammino con l’obiettivo della lotta al pregiudizio a favore di una cultura al rispetto profondo per la libertà di esistere con le proprie differenze ed esigenze.
Mi piacerebbe dirti: “Dacci una mano in futuro!”
Un saluto affettuosissimo e grazie per aver raccontato la tua esperienza.
Maurizio Palomba
Psicologo/psicoterapeuta – Roma
di Maurizio Palomba