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Headspace, la meditazione si fa in streaming

Su Netflix la serie che porta la meditazione e la mindfulness nelle case di tutti.

3 min. di lettura

Da piattaforme di entertainment, per lo più serale, le app di streaming come Netflix, Amazon Prime Video, Disney Plus, negli ultimi 12 mesi sono diventante giocoforza qualcosa di più: compagne del nostro tempo.

Chiusi forzatamente in casa è stato inevitabile scandagliare i loro interminabili cataloghi in profondità, e scoprire, oltre alle serie LGBT, contenuti come docufilm, reality e guide che vanno oltre i titoli del momento.

Headspace, questa serie sulla meditazione e la mindfulness di Netflix, rappresenta uno step ulteriore: disponibile da Dicembre 2020, ed affronta un tema complesso ed insolito per lo streaming – e per i più esoterico-, con un linguaggio veramente accattivante, semplice, che riesce a coinvolgere dal primo episodio.

Si tratta di una serie di 8 puntate di circa 20 minuti l’una che affrontano alcuni dei classici problemi di una vita frenetica: i pensieri viziosi, ricorrenti, l’ansia autoindotta, le difficoltà di relazione, emozioni incontrollabili e negative che inducono insoddisfazione, stress, depressione, e che spesso dipendono più da circostanze interiori che esteriori. O che, comunque, non sono d’aiuto nemmeno per i fattori esogeni.

Nella serie si parla di esperienze che tutti condividiamo, attraverso le quali la voce narrante ci conduce in modo spontaneo e intimo.

Per cui diviene naturale, verso la fine di ciascuna puntata, abbandonarsi alla meditazione proposta senza quelle resistenze che spesso ci trattengono in presenza di sermoni troppo spirituali o arzigogolati, o di impegni troppo gravosi.

Il tono è sempre leggero, allegro e comprensibilissimo: dopo una disquisizione su ogni problema, che illustra anche scientificamente i benefici di questa pratica, in modo molto immediato viene proposto un breve esercizio di meditazione, incentrato per lo più sulla respirazione.

Il doppiatore italiano, Gianfranco Miranda, voce di Ryan Gosling ed altre star, è una delle componenti dell’efficacia di questo prodotto: la sua voce suadente vale da sola la visione e l’abbandono agli esercizi proposti.

Ma è anche la parte visiva, l’animazione che fa da contrappunto alla voce narrante, come spesso accade nelle produzioni Netflix, ad incantare ed a completare un’esperienza che mira a diffondere una pratica senz’altro utile alla serenità.

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Sappiamo quanto in questi mesi le app per fare esercizio fisico siano dilagate, com’è ovvio.

Un prodotto come questo si presta a diffondere nello stesso modo l’introspezione e un approccio più calmo alla vita: è sicuramente qualcosa di cui c’è bisogno a livello globale.

Parliamo di app non a un caso: infatti Headspace è anche una app dedicata alla meditazione ed alla mindfulness, e la storia del suo fondatore va conosciuta.

Andy Puddicombe, il cofondatore di Headspace

puddicombie headspace
Credit https://disruptionmag.com/2017/03/30/headspace/

Headspace è di fatto un prodotto commerciale realizzato in partnership tra l’azienda che sviluppa la app e Netflix: questo aspetto, e la sua veste molto pop, può far storcere il naso a chi magari pratica in modo approfondito meditazione e mindfulness da anni, un po’ come accade con lo yoga.

Allo stesso è un prodotto che ha il merito di diffondere l’interesse per questa disciplina eliminando le barriere all’ingresso, specie in momento come quello attuale.

La storia di Andy Puddicombe, ispiratore e coautore della serie, insegna esattamente questo.

Puddicombe è di Bristol, ha 48 anni, e mentre studiava all’università di Londra all’inizio degli anni 2000 ha subito un pesante lutto familiare.

Proprio in seguito a questa esperienza di prostrazione, ha preso la decisione di lasciare tutto per recarsi in un monastero in Tibet, dove per dieci anni ha studiato meditazione.

Tornato in Europa, si è iscritto ad una scuola di circo, ed ha iniziato a insegnare meditazione e mindfullness a piccoli gruppi e singole persone.

In seguito all’incontro con Riech Pierson, un pubblicitario divenuto suo allievo, i due, nel 2021, hanno pensato lanciare una app che potesse supportare chi si avvicinava a questa pratica e diffonderla il più possibile.

Le app Headspace sono di grandissimo successo: hanno un gradimento di 4,7 e 4,8 rispettivamente su google play store e app store.

Qui uno speech di Puddicombe ad un TED TALK.



 

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