84 anni a maggio, Ian McKellen è un monumento del cinema e del teatro inglese. Diventato ‘volto pop’ grazie alle iconiche interpretazioni di Gandalf nelle trilogie cinematografiche de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit e di Magneto nella saga cinematografica degli X-Men, McKellen, Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico conferitogli dalla Regina Elisabetta II dal 1979, due volte candidato agli Oscar, vincitore di un Golden Globe, un Tony Awards, sette Laurence Olivier Award e tre Drama Desk Awards, ha commosso i social grazie all’ultimo episodio del podcast Three Little Words.
L’attore, pubblicamente gay dal 1988, ha infatti spiegato ai conduttori John Bishop e Tony Pitts perché la parola “amore” abbia per lui un significato speciale.
“Se mai doveste andare a Manchester”, ha spiegato McKellen, “e se doveste essere abbastanza fortunati da potervi permettere un taxi, quando sarete sul sedile posteriore sentirete il tassista, che di solito è un uomo, domandarvi quasi sempre ‘Dove vai amore?’”.
A questo punto Ian si è preso un attimo di pausa, impercettibile, perché evidentemente emozionato. “Oh, e a quel punto io mi sento a casa”, ha continuato il divo. “D’altronde in quale altra città uomini adulti chiamano “amore” degli estranei? Penso che se lo facessimo tutti, vivremmo in mondo decisamente migliore, no?”.
McKellen, recentemente tornato sull’ormai infinita polemica relativa agli attori eterosessuali che interpretano personaggi queer, ha poi collegato quel semplice atto quotidiano di gentilezza e amicizia ad un discorso più ampio, che abbraccia l’identità di genere e i pronomi.
“Quando le persone hanno problemi con il genere, i pronomi e così via, l’amore copre davvero tutto. Chiamiamo tutti amore”
Nel video Twitter che Bishop ha pubblicato, il conduttore e il co-conduttore Pitts sono visibilmente commossi dalle parole di McKellen, interrogandosi su quali termini solitamente gli uomini usino per riferirsi l’un l’altro, e su come gli uomini eterosessuali siano cambiati negli ultimi anni, esprimendo affetto l’uno per l’altro grazie anche all’interazione con i membri della comunità LGBTQ+.
“Voglio dire che anche ‘compagno’ andrebbe bene, o ‘fratello’, o ‘figlio’, o qualsiasi altra cosa”, continua McKellen. “’Amico’, sì, ‘amico’. Sì, queste sono tutte belle parole. Ma… Ma ‘amore'”.
Amore non ha prezzo. Come dar torto a sir Ian McKellen, leggenda britannica?
‘I think if we all did that, it would be a rather better place wouldn’t it?’ ❤️
National treasure @IanMcKellen joined me and Tony for Three Little Words this week, where he gave a surprising and moving answer as to why he chose the word love. pic.twitter.com/SvJwLg2OIE
— John Bishop (@JohnBishop100) December 9, 2022
Gay.it è anche su Whatsapp. Clicca qui per unirti alla community ed essere sempre aggiornato.