Nel fine settimana The Human Rights Campaign (HRC), ovvero la più grande organizzazione statunitense per i diritti LGBTQ+, ha riunito più di 1.000 sostenitori e sostenitrici LGBTQ+ in arrivo da tutto il paese per la suo annuale Greater New York Dinner.
L’evento di quest’anno ha celebrato il pluripremiato attore, drammaturgo e produttore Colman Domingo, fresco di nomination agli Oscar grazie a Rustin, e l’attrice transgender Trace Lysette, esplosa al cinema grazie a Monica del nostro Andrea Pallaoro.
Colman Domingo, che sarà presto il padre di Michael Jakcson nel biopic sul Re del Pop, è stato premiato con l’Equality Award per il suo strepitoso lavoro attoriale, che da anni rivendica con orgoglio il suo essere sia nero che queer. Un lavoro che Domingo, da 10 anni sposo di Raúl Domingo (qui la loro bellissima storia d’amore), ha sempre voluto interpretare a testa alza, senza mai nascondere il suo vero io.
“Questa era la cosa più importante. Questa è la cosa che ho imparato da Bayard e che porterò sempre con me. Che anche con tutte queste meravigliose sale in cui mi trovo, e con il riconoscimento ottenuto il mio lavoro, che onora e mette in risalto il lavoro di Bayard, so che la cosa più importante è tornare al lavoro”.
Trace Lysette, vista anche nell’acclamata serie Amazon Transparent, è stata premiata con il premio Trailblazer di HRC per la sua “influente espansione della visibilità transgender dentro e fuori dallo schermo”.
“Aprire la strada, amici miei, non è una passeggiata nel parco. È un viaggio che richiede ogni grammo di coraggio e resilienza. Essere una pioniera ed essere una donna con esperienza transessuale significa affrontare le sfide a testa alta, smantellare gli stereotipi e persistere quando la strada da percorrere sembra incredibilmente ripida, senza mappe che ti guidino. Brindiamo alla speranza, agli instancabili sognatori e a chi immagina un mondo in cui si celebri l’autenticità, dove la diversità non è solo una casella da controllare, ma un aspetto fondamentale della narrazione”.
Jeff Gennette, Presidente e CEO di Macy’s Inc., è stato invece insignito del Corporate Visibility Award di HRC per la sua incrollabile dedizione nel rafforzare l’inclusività LGBTQ+ nel mondo degli affari.
“Per tutta la mia carriera sono stato in parte riconosciuto per essere un dirigente gay. Ma penso che, come tutti noi sappiamo in questa stanza, non sono arrivato qui per caso. Non sono arrivato qui da solo. Sin da quei primi giorni, e attraverso molte posizioni alla guida di Macy’s, ho cercato di coltivare una cultura del rispetto e dell’appartenenza, dalla costa orientale a quella occidentale, in ogni negozio e in ogni magazzino in cui operiamo. Ho scoperto che creare una cultura della sicurezza psicologica produce risultati migliori, dove tutti hanno l’opportunità di poter contribuire”.
Kelley Robinson, presidente HRC, ha commosso i presenti con un appassionato discorso sulla lotta per i diritti LGBTQ+ e sull’attuale stato di emergenza che la comunità deve affrontare negli Stati Uniti d’America, soprattutto nel caso in cui Donald Trump dovesse vincere le elezioni di novembre e tornare alla Casa Bianca.
“La mia famiglia è la prova che la storia dell’America è una storia di speranza. È una storia di progresso. Ma è anche la prova che tale progresso non è garantito. Questo progresso viene combattuto e guadagnato generazione dopo generazione. E ora è il nostro momento. Siamo davvero in un momento cruciale nella storia della nostra democrazia. Siamo in un momento in cui dobbiamo vedere il presente così com’è, ma andare comunque avanti. Puntare verso un futuro in cui tutti possiamo credere. Un futuro che sia ancora più grande, più libero e più giusto di qualsiasi cosa sarebbe mai potuta essere possibile prima di questo momento”.
Foto cover: IG Trace Lysette
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