L’ha fatto di nuovo. Sir Ian McKellen è tornato a difendere gli attori etero che interpretano ruoli gay in occasione del 25° anniversario dello straziante Bent, film sull’Olocausto omaggiato al BFI Southbank di Londra. La storia, originariamente opera teatrale con McKellen nel ruolo principale, segue un gruppo di uomini gay che tentano di sfuggire alla persecuzione nella Germania nazista, prima di essere inviati al campo di concentramento di Dachau.
In occasione dell’anniversario del dramma del 1997, il regista Sean Mathias, il drammaturgo Martin Sherman e McKellen – che interpretava lo zio Freddie nel film – hanno preso parte a una sessione di domande e risposte legate alla pellicola, al suo adattamento e alla sua importanza nel mondo di oggi.
“Non c’è niente di sbagliato in quella performance“, ha replicato McKellen al pubblico, riferendosi alla straordinaria prova d’attore di Clive Owen (attore dichiaratamente etero) nel ruolo principale di Max. “Per coloro che pensano che solo le persone gay dovrebbero poter interpretare ruoli gay“, ha aggiunto il leggendario Ian, che interpretò Max nel West End di Londra nel 1979, quando non aveva ancora fatto pubblicamente coming out, sebbene all’epoca avesse una relazione con l’autore della piéce Mathias.
“Quella storia è così importante per me e per così tante persone della mia generazione e per le persone che l’hanno vista”, andando quindi oltre l’orientamento sessuale degli attori che la portarono prima a teatro e infine sul grande schermo. Il regista Sean Mathias ha sottolineato quanto sia importante la conoscenza della storia, per i giovani queer di oggi, ricordando come prima del Bent teatrale molti ragazzi gay non sapessero che la Germania nazista avesse perseguitato le persone omosessuali. “È stata una responsabilità così incredibile realizzare quel film”, ha aggiunto Mathias. “È un’opera di finzione ma si basa su qualcosa che è accaduto nella nostra vita, nella vita dei nostri genitori e nonni, è un fardello orribile. Era un pezzo di storia che è stato letteralmente spazzato via”.
Presentato alla 50ª edizione del Festival di Cannes nella sezione Prix de la jeunesse, Bent vinse il Torino Gay & Lesbian Film Festival nel 1998, ma incredibilmente non è mai arrivato nei cinema d’Italia. Per anni si è visto solo sottotitolato, fino a quando non è apparso su Prime Video doppiato in italiano. Nel cast del film, oltre Owen e McKellen, anche Lothaire Bluteau, Nikolaj Coster-Waldau, Jude Law, Paul Bettany, Rachel Weisz e Mick Jagger negli abiti di Greta / George.
Anche a inizio 2022 Ian McKellen aveva difeso gli attori etero che interpretano ruoli queer, rimarcando come sul set si “reciti. Stiamo fingendo“.
“L’argomento di discussione è che un uomo etero non dovrebbe interpretare un personaggio gay, ma se così fosse significherebbe che io non potrei interpretare parti eterosessuali, quindi non mi sarebbe permesso esplorare l’affascinante tema dell’eterosessualità in Macbeth? Certo che no. Stiamo recitando. Stiamo fingendo. Ora, siamo in grado di capire cosa significhi essere ebrei? Riusciamo a convincere un pubblico ebraico che siamo ebrei? Forse non è necessario perché stiamo solo recitando”.
Parole che vanno ad ampliare il gigantesco dibattito sul tema, che negli ultimi anni ha visto più e più attori schierarsi a favore dell’una e/o dell’altra tesi.
In tal senso hanno esplicitato opinioni Benedict Cumberbatch, Michael Urie, Rupert Everett, Aaron Sorkin, Andrew Garfield, Richard E. Grant, Jim Parsons, Troye Sivan, Francesco Scianna da noi intervistato ed Eddie Redmayne. Solo ieri si è espresso anche Daniel Franzese contro Brendan Fraser in The Whale.
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