La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata l’eredita della madre, ma tra un 34enne gay che vive a Trieste e il padre non c’erano mai stati buoni rapporti. E così, il giovane, s’è visto arrivare sms con minacce di morte e insulti omofobi, proprio dal numero di telefono del padre. “Culattone di merda finocchio, cane rognoso”, avrebbe scritto l’uomo al figlio, ma anche: “Se vai sulla tomba della mamma ti ammazzo” o “Se vengo a Trieste ti faccio la pelle”. Il motivo all’origine delle difficoltà tra i due risiede nell’omosessualità dichiarata del figlio che il padre, a differenza della madre, non ha mai accettato.
Alla morte della donna, però, le cose sono peggiorate per via dell’eredità e, secondo quanto riporta il quotidiano triestino “il Piccolo”, per la necessità dell’uomo, 65 anni, di avere disponibilità economica in tempi brevi.
Deceduta la moglie l’uomo avrebbe preteso di procedere immediatamente alla successione e questo ha ulteriormente acuito i rapporti tra i due. Così sono partiti gli insulti e le minacce fino a quando il 34enne, di cui non sono stati resi noti nome e cognome per ragioni di privacy, ha deciso di querelare il padre. Il Piccolo riporta stralci del testo della querela.
“Fin da ragazzo – racconta il 34enne della denuncia – ho avuto difficoltà a rapportarmi con lui per i comportamenti che aveva nei miei confronti e verso mia madre, spesso fonte di litigi e di tensioni familiari. (…) Tra il 26 e il 27 novembre del 2013 (la madre era morta da appena tre mesi) ho ricevuto numerosissimi sms dall’utenza cellulare di mio padre e anche alcuni messaggi in segreteria telefonica”.
Per l’uomo, la pm di Trieste Cristina Bacer ha chiesto il rinvio a giudizio con l’accusa di molestie e minacce. La prima udienza si terrà il prossimo 27 febbraio.