ROMA – Finalmente anche i gay sono arrivati da Montalbano, il commissario più amato d’Italia. Incarnato dalle seducenti sembianze di Luca Zingaretti, l’acuto e schivo detective dovrà dipanare i misteri della scomparsa di due uomini legati da una relazione. E, purtroppo, anche in questo caso, i gay non è che ci facciano una gran figura.
Poco importa: in fondo è solo fiction, e la possibilità di avvicinarci al fascino avvolgente di Montalbano ci ripaga della trama un po’ troppo losca e scandalistica del primo episodio della fiction di RaiUno incentrata sui romanzi di Camilleri, in cui compaiano personaggi gay. Accadrà lunedì 11 settembre, con l’episodio "L’odore della notte", terzo di questa nuova serie partita lunedì scorso, come sempre con Luca Zingaretti nel ruolo del protagonista e con Alberto Sironi alla regia.
I quattro nuovi episodi, trasmessi da Raiuno, si intitolano "Il senso del tatto", trasmesso il 28, "Gli arancini di Montalbano" (lunedì 4 novembre), "L’odore della notte" (lunedì 11 novembre) e "Gatto e cardellino" (lunedì 18 novembre). Le riprese sono state effettuate in oltre 15 diverse location tra le più prestigiose della Sicilia, tra cui Tonnara di Scopello, Favignana, Tonnara di Capo Passero, il Castello di Donnafugata per "Gli arancini di Montalbano" e il Castello di Porto Palo per "L’odore della notte".
Proprio quest’ultimo episodio, in onda lunedì 11 novembre su Raiuno alle 20.50, e tratto dal romanzo omonimo di Andrea Camilleri, edito da Sellerio, segue le vicende di una relazione gay: Montalbano dovrà indagare sulla scomparsa del ragionier Emanuele Gargano, mago della finanza, tornato da Milano al paese natio per promuovere il risveglio economico della sua amata e sventurata terra, e e di uno dei suoi collaboratori, Giacomo Pellegrino, con il quale il ragioniere aveva una relazione. Gargano è scomparso con i risparmi di centinaia di vecchietti e picciotti della provincia di Montelusa. La svolta arriva quando Montalbano, grazie a un’intuizione, scopre in fondo al mare la macchina di Gargano con il cadavere di Giacomo Pellegrino.
Il Salvo Montalbano di Luca Zingaretti ha certamente tutti i requisiti per farsi amare dal pubblico. Incarna perfettamente l’uomo mediterraneo schivo, solitario, dotato di un saldo senso morale, in sintonia con una forte spigolosità caratteriale. E’ anche vero però che questo commissario che non cede ai compromessi e non si preoccupa di far carriera, che conduce le sue indagini con grande tenacia e meticolosità fino a scoprire la verità, si sforza di capire le passioni e le ragioni dei personaggi con i quali deve confrontarsi. Tutte caratteristiche che ne hanno fatto un oggetto del desiderio anche da parte di molti gay.
Come i milioni di lettori dei libri di Camilleri, cos anche molti milioni di telespettatori sono stati conquistati da Montalbano e dalle sue indagini. I film per la TV che raccontano le sue avventure hanno vinto ogni volta la gara dell’audience giornaliero con medie di ascolto del 25%, più di sei milioni di telespettatori a puntata. Anche la critica ha accolto con grande favore queste opere televisive e molti sono stati i riconoscimenti internazionali: diritti venduti a Germania, Francia, Svezia, America Latina, Belgio, Olanda e Spagna e la nomination agli Emmy Awards, come il miglior prodotto della fiction internazionale nel 1999.