In più di 10.000 hanno sfilato oggi per le strade di Viareggio, al ritmo di "Don’t Stop Me now" dei Queen, scelto come inno del primo Pride regionale che si sia mai organizzato in Toscana. Una partecipazione inaspettata da parte della città che ha mostrato in diversi modi la propria solidarietà al corteo con vetrine allestite per l’occasione nei negozi e addobbi comparsi in vari luoghi poche ore prima dell’inizio del corteo, come l’enorme bandiera rainbow appesa sulla facciata dell’hotel Principe di Piemonte davanti al quale la parata si è conclusa. Unica nota stonata, alcuni cartelli affissi da Forza Nuova che recitavano: "Ostentazione omosessuale? No grazie, più valore alla vita". Niente, però, ha turbato il sereno svolgimento del corteo che con lo spirito gioisamente determinato a cui i pride ci hanno abituati ha sfilato dalla Stazione fino alla Passeggiata della città versiliese.
Ma non c’era solo il popolo lgbtqi a reclamare diritti ed uguaglianza: nella città del carnevale sono giunti a dare il loro sostegno anche molti rappresentanti delle istituzioni, come il sindaco di Pisa Marco Filippeschi (Pd) accompagnato dal gonfalone della città e con addosso la fascia arcobaleno, la stessa utilizzata il 28 giugno per issare la bandiera Rainbow sul pinnacolo di Ponte di Mezzo.
Poco dopo la partenza, ha raggiunto il corteo anche il presidente della Regione Enrico Rossi (Pd) che dal suo profilo Twitter ha fatto sapere di essere a Viareggio "perché i diritti sono diritti e devono valere per tutti senza distinzione di sesso. Lo dice la Costituzione". In rappresentanza della Provincia di Firenze, invece, c’era il gonfalone, mentre l’assessore Giuseppe Pellegrini Masini ha portato il saluto dell’amministrazione di centrosinistra di Lucca, da poco eletta. Il Comune di Viareggio, invece, ha aderito all’evento issando la bandiera arcobaleno sul pennone del Municipio.
Tra gli altri, hanno sfilato anche i gonfaloni dei comuni di Campi Bisenzio e di Gavorrano. Su uno dei carri, poi, è salito un altro ospite immancabile dei cortei dell’orgoglio lgbtqi italiano, Franco Grillini, responsabile dei diritti civili dell’Italia dei Valori.
E il corteo ha scelto di spegnere la musica e passare in silenzio lungo via Burlamacchi, teatro della strage in cui il 29 giugno 2009 morirono 33 persone in seguito al deragliamento e all’esplosione di un treno merci.
Regina incontrastata del Pride, la madrina Vladimir Luxuria che in serata sarà ospite d’onore, insieme a Neja del Frau Marlene nell’ambito della festa che concluderà il Pride sulla Marina di Torre del Lago.
Come preannunciato, anche l’assessora al Turismo e alla Cultura Cristina Scaletti ha partecipato al corteo ballando e michiandosi perfettamente alla folla prima di celebrare, giunti sulla Passeggiata, le unioni civili simboliche delle dieci coppie gay.
Soddisfatti gli organizzatori, per i quali la partecipazione è stata superiore alle aspettative, considerato che si tratta del primo Toscana Pride.
Finito il corteo e dopo gli interventi dal palco finale, il popolo lgbtqi si è trasferirà sulla marina di Torre del Lago dove la festa coinvolgerà tutti i locali gay e friendly di una delle mete più gettonate da parte della comunità gay italiana.