Venezia ’79 ci sta donando non poche gioie, e una di queste prende il nome di Trace Lysette.
Se Cate Blanchette con il suo TÀR è in pole position tra le favorite, l’attrice è l’altra papabile candidata per le maggiori la Coppa Volpi. Ma chiunque porterà a casa il premio, Lysette ha già fatto la storia del Festival in quanto prima attrice transgender in concorso al lido (un ulteriore ventata di novità queer, insieme al silenzioso coming out del regista Emanuele Crialese). Protagonista di MONICA, film dell’italiano Andrea Pallaoro, che ripercorre la vita di una “eroina moderna” dice Pallaoro, di ritorno a casa per accudire la madre malata (interpretata da Patricia Clarkson) che in passato si era rifiutata di accettarla (che il nostro Federico Boni ha recensito in anteprima). “Un personaggio pieno di coraggio e generosità che riesce a perdonare di essere stata abbandonata“, con cui Lysette ha più di qualcosa in comune.
Cresciuta in Ohio, tra bullismo e una famiglia che l’ha tagliata fuori appena iniziata la transizione, Trace ha trovato conforto tra le ballroom di New York, riuscendo a definire sé stessa tra le braccia di una nuova famiglia: “Le difficoltà con le nostre famiglie biologiche sono fin troppo presenti nella comunità trans” spiega Lysette “Piango per le mie compagne trans che hanno vissuto un’esperienza simile“. Da lì in poi Lysette non ha fatto altro che spiccare il volo: è stata la prima attrice transgender ad interpretare un personaggio eterosessuale in tv in un episodio di Law & Order, fino ad entrare nel cast di Transparent, dramedy targata Amazon Prime, e debuttare sul grande schermo al fianco di Jennifer Lopez in Le Ragazze di Wall Street (Hustlers).
Oltre che attrice, Lysette è anche apertamente attivista: tra le tante battaglie, ha contribuito a far cambiare idea a Scarlett Johansson prima di interpretare un personaggio transgender in Rub & Tug, riportando l’attenzione sulla scarsità di ruoli per persone trans nell’industria: “Sento che c’è una mancanza, ci sono stanze dove non veniamo fatt3 entrare ed è davvero raro che siamo protagonist3 di un film.” spiega l’attrice a Gay Times, sperando che MONICA sia un ulteriore passo in avanti per smuovere i limiti del mondo cinematografico: “Significa tanto per me personalmente, e ma penso significhi tanche anche per la comunità. Spero riesca ad aprire più porte per le persone trans nel mondo del cinema e dei film in generale“.
Lysette è stata anche tra le protagoniste di Disclosure, imperdibile documentario su Netflix, che ripercorre i numerosi cliché e imbarazzanti scivoloni transfobici nella storia della rappresentazione cinematografica e televisiva. In questo, MONICA promette di essere una boccata d’aria fresca che stando alle parole di Indiewire “alza l’asticella delle storie trans sullo schermo“: “MONICA è il prodotto di tanto duro lavoro e del mio non essermi mai arresa” dice Lysette a Cosmopolitan “Lo aspettavo da anni. Ho letto il copione in una notte, ho chiesto di poter fare un’audizione, sapevo che era una storia importante da raccontare, con un personaggio transgender al centro e non secondario come di solito succede. Opportunità come queste sono davvero rare”.
MONICA sarà distribuito in Italia da I Wonder.
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