Due prime puntate splendide, amaramente brillanti nel trattare l’epidemia di AIDS che nei primi anni ’80 travolse la comunità LGBT di Londra. “It’s a Sin”, nuova miniserie ideata da Russell T Davies, creatore di Queer as Folk, ha fatto la storia di Channel 4. Con oltre 6.5 milioni e mezzo di streams, è diventata la serie più vista di sempre in streaming per il canale britannico.
Il pilot è stato in assoluto il più visto di sempre su All 4. Ian Katz, Chief Content Officer ha commentato: “La straordinaria performance di It’s a Sin ci ricorda come anche un dramma potente con qualcosa di importante da dire sul mondo possa avere successo commerciale“.
Protagonista della serie Olly Alexander, cantante degli Years & Years, che interpreta il diciottenne Ritchie Tozer, in fuga dalla famiglia sull’isola di Wight per trasferirsi a Londra, in cerca di fama e successo. Siamo nel 1981. Qui Ritchie fa amicizia con Roscoe Babatunde (interpretato dall’esordiente Omari Douglas), Colin Morris-Jones (Callum Scott Howells), Jill Baxter (Lydia West) e Ash (Nathaniel Curtis). Se all’inizio sembra tutto incredibilmente nuovo, elettrizzante e affascinante, tutto cambia quando il virus dell’HIV si fa strada in città, travolgendo anche le loro vite. Ma anche dinanzi all’AIDS che segna un decenno, questi giovani sono determinati a vivere e ad amare più ferocemente che mai.
Russell T Davies, autore anche di Cucumber, Banana, A Very English Scandal e Years and Years, ha fatto nuovamente centro, riuscendo a raccontare quanto già spesso raccontato, ovvero l’AIDS che negli anni ’80 mise in ginocchio un’intera comunità, con una scrittura inedita, perché inevitabilmente drammatica ma illuminata dai colori di questi giovani pieni di vita, sogni e speranze, strappate da questo ‘cancro dei gay’ di cui nessuno sapeva nulla. Perché la disinformazione, così come la paura, regnava sovrana.
Non è ancora chiaro se e quando “It’s a Sin” arriverà in Italia (negli States è targata HBO Max), ma nel Regno Unito non si parla d’altro. Giustamente, con numeri da record per un’emittente del servizio pubblico.
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