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Esiste o no la prostituzione nel mondo lesbo?

Donne con donne, lesbiche o bisex represse, che vanno con altre donne solo per sesso. O c’è dell’altro?

Esiste o no la prostituzione nel mondo lesbo? - guy bourdin kiss - Gay.it
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Vi siete mai chieste se le donne facciano sesso a pagamento? E se esistono prostitute lesbiche? Già Lezpop un anno fa annunciava la nascita a Londra della prima agenzia di escort per donne, che tra i suoi servizi offre anche escort per clienti donne.

Felicity, la fondatrice, descriveva al Telegraph, la cliente tipo: tendenzialmente facoltosa e, a differenza di quanto succede per gli uomini, le donne che cercano altre donne hanno tra i 40 e i 50 anni. Spesso vogliono “sperimentare” la propria sessualità (repressa da sempre?) specificatamente con donne lesbiche o bisessuali, che le possano far sentire a proprio agio. Se una ragazza non è disponibile, il cliente ne sceglie un’altra mentre le clienti rispondono: «No, voglio lei e basta». Dopo anni di attese e repressione, non si accontentano certo della prima che capita.

In un articolo del 2011, dov’è descritta la realtà delle prostitute lesbiche a Praga, si legge:“Buttate per strada da ragazzine, vittime di violenze e senza amore. Così le donne costrette a vivere per strada trovano affetto tra loro”. Molte prostitute odiano gli uomini e hanno nella propria vita relazioni sentimentali con donne: Hana Malinova, presidente di una ONG che tutela i diritti delle lavoratrici del sesso, afferma che “il 90% delle donne che si rivolgono a noi sono lesbiche. Perché le migliori relazioni che hanno avuto nella vita si sono sviluppate con donne”. Come nel caso di Betka, che nell’intervista dice: “le emozioni sono per le donne, il sesso è per gli uomini”.

Discutibile l’opinione a riguardo del sessuologo Ivo Prochazka, secondo il quale le brutte esperienze con gli uomini possono spingere una donna “con tendenze eterosessuali” ad amare le donne, un po’ come lo stereotipo sessista che le donne diventano lesbiche per delusioni amorose con gli uomini. La realtà è più fluida e sfaccettata e la bisessualità molto più diffusa di quanto Prochazka e altr* credano.

Sul tema, Senza pudore (titolo in inglese: Brass) è un romanzo scritto nel 2005 da Helen Walsh che ha fatto molto scalpore tra le giovani generazioni britanniche. Nella storia la protagonista adolescente Millie O’Reilly, studentessa diciannovenne di buona famiglia, sperimenta il sesso in ogni sua forma: portandosi a letto tutte le ragazze dell’università, andando a caccia di maschi, ma soprattutto di prostitute nel quartiere a luci rosse di Liverpool. Millie fa l’amore con le donne con voglia e distacco, quindi va con le prostitute per impedire qualsiasi coinvolgimento emotivo: mentre una parte di lei vorrebbe amarle l’altra le disprezza. Millie agisce forse come le donne di mezza età che sperimentano per la prima volta il sesso con le donne andando con una escort?

Ed è ancora Lezpop nel 2013 ad affrontare un altro tema affine, quello delle lesbiche che si prostituiscono per altre donne, partendo da Concussion, film di Stacie Passon, che narra l’esperienza di una donna lesbica accompagnata con figli che, in seguito al noto fenomeno della morte del letto lesbico (come se tra etero non morisse il letto) e a un colpo in testa, decide di avvicinarsi alla prostituzione e poi di prostituirsi lei stessa per altre donne con il nome di Eleanor. Concussion ha un nuovo modo di raccontare il lesbismo: da amore proibito e negato dalla società, che lotta per essere “come gli altri”, nel film è una coppia lesbica a finire nel vortice della famiglia borghese, famiglia, casa, lavoro, abitudine, perdita del desiderio e… trasgressione. Solo che questa volta la trasgressione è nuova: vendere sé stesse senza sentimenti, con la sola voglia di evadere e godere.

L’aspetto più rilevante finora è che le donne hanno voglia di fare sesso perverso tanto quanto gli uomini, siano esse lesbiche, bisex o etero, e le possibilità che esaudiscano questa loro voglia, da prostitute o da clienti, aumentano al crescere della loro autodeterminazione. Resta in dubbio se vi è, da parte delle donne, una maggiore ricerca del consenso e della libera scelta della prostituta, oppure no. Ma continueremo a indagare.

In copertina: foto di Guy Bourdin

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